Aperture festive. La vera partita si gioca sulla conciliazione
Sindacati: ancora inapplicato l’articolo 2 della legge. La Provincia avvii il confronto e non deluda le attese dei lavoratori
“La vera partita sul modello del commercio trentino si gioca sul piano della qualità del lavoro. Nessun passo avanti è stato fatto sulla contrattazione di secondo livello né sulle misure di conciliazione. C’è uno specifico articolo, il 2, della legge 4/2020 che resta totalmente inapplicato per l’immobilismo della Provincia e l’indisponibilità delle aziende ad affrontare con concretezza il tema”. Mentre arriva una nuova conferma della debolezza giuridica della legge provinciale sulle aperture festive e domenicali dei negozi, i sindacati rilanciano su quella che fin dall’inizio è stata la loro priorità: migliorare le condizioni di lavoro di commessi e addetti alle vendite. “Queste lavoratrici e lavoratori avevano delle attese che sono state profondamente deluse – incalzano i segretari provinciali di Filcams, Fisascat e Uiltucs, Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Walter Largher -. Non solo. Con la pandemia sono ormai due anni che viene chiesto loro uno sforzo straordinario: gran parte di loro hanno lavorato sempre anche in pieno lockdown, ma la loro disponibilità è stata data per scontato. Nulla in cambio. Anzi”.
La strada per i sindacati è quella di arrivare ad un accordo che fissi regole certe e riconoscimenti economici e normativi adeguati per il lavoro festivo. “Servono punti certi sull’organizzazione del lavoro, sugli orari, sulla flessibilità, sul rafforzamento delle misure conciliative. Ad oggi però è ancora tutto bloccato”.
Il tema della contrattazione territoriale è un nervo scoperto pure nel turismo, settore che anche questo inverno sta soffrendo. “Non siamo chiaramente nelle condizioni della stagione 20-21, ma anche quest’anno gli stagionali stanno lavorando meno. I redditi degli addetti del settore si sono contratti a causa dei lunghi periodi di cassa integrazione e senza un intervento serio su retribuzioni e formazione assisteremo ad un’emorragia di manodopera con la conseguente perdita di professionalità. Anche su questo fronte auspichiamo che Provincia e aziende mettano da parte le visioni di corto respiro e diano disponibilità per aprire un tavolo di confronto per arrivare alla definizione del contratto integrativo provinciale”, concludono Bassetti, Avanzo e Largher.
Trento, 3 febbraio 2022