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SOS Afghanistan: raccolti 20mila euro per Emergency

La somma servirà per il centro chirurgico-pediatrico di Anabah, nella valle del Panshir

Si conclude con 20.141,81 € la campagna straordinaria di raccolta fondi “A riflettori spenti - SOS Afghanistan”, lanciata lo scorso 23 novembre da Arci del Trentino, EMERGENCY gruppo Trento, Fondazione Sinistra Trentina, Acli Trentine, Cgil, Cisl e Uil del Trentino.

I fondi, raccolti da Arci del Trentino e dalla piattaforma di crowdfunding Produzioni dal basso, sono già stati trasferiti ad EMERGENCY a sostegno del centro chirurgico-pediatrico di Anabah, nella valle del Panshir, intitolato a Valeria Solesin.

Andrea La Malfa, Presidente Arci del Trentino: “Vogliamo ringraziare le organizzazioni ed i cittadini che hanno risposto a questo nostro appello. La risposta che abbiamo ricevuto è importante e sta a significare che, anche se di Afghanistan si parla ormai poco sui media nazionali, nella popolazione c’è sensibilità ed attenzione. Restiamo vigili e solidali verso la popolazione afghana, che speriamo possa liberarsi da un regime che non riconosce i diritti sociale e civili, soprattutto delle donne.

Fabrizio Tosini, EMERGENCY gruppo Trento: "Per noi è un momento difficile. Ad agosto ci ha lasciati Gino Strada; la pandemia ha complicato le nostre attività di sensibilizzazione e di raccolta fondi, il nostro ritrovarci per un obiettivo comune. Ringraziamo Arci del Trentino per aver promosso e organizzato questa raccolta fondi, ancora più preziosa ora per raccogliere denaro che serve sempre, ma soprattutto per aver tenuto vivo un pensiero oltre i nostri confini e confinamenti. E, ovviamente, ringraziamo tutti coloro che hanno donato, facendo un pezzo di strada insieme a noi."

Manuela Faggioni per Cgil Cisl Uil: “E’ stato raggiunto un risultato importante e ringraziamo quanti hanno dato il loro contributo. Questa, comunque, resta la tappa di un percorso più lungo che ci deve vedere impegnati nel tenere accesa l’attenzione sull’Afghanistan, un Paese in cui si sta soffrendo per le privazioni materiali, ma anche per il disconoscimento dei diritti fondamentali”.

EMERGENCY ha iniziato a lavorare in Afghanistan nel 1999 curando più di 7 milioni di persone con tre centri: cure di qualità e a disposizione di tutti.

Il Centro di maternità di Anabah, a 1700 metri di altitudine nella Valle del Panshir, nel nord dell’Afghanistan, è stato aperto nel 2003. La necessità di una struttura simile era ed è tuttora evidente per chi conosce il Paese: in Afghanistan la mortalità materna è 99 volte più alta di quella registrata in Italia, il tasso di mortalità infantile 47 volte più alto. Ad alcuni, poteva sembrare «una pazzia» ma le oltre 445.000 persone curate (donne e bambini), gli oltre 68.000 bambini nati lì, i ringraziamenti delle pazienti e le tante donne che arrivano anche da molto lontano per partorire in sicurezza, sono la testimonianza dell'utilità della struttura.

Il Centro è l'unico specializzato e completamente gratuito in un’area molto vasta, abitata da almeno 250.000 persone. Presso il Centro, EMERGENCY offre assistenza ginecologica, ostetrica e neonatale e un servizio di assistenza prenatale che permette di monitorare le gravidanze e curare tempestivamente eventuali patologie.

Per aumentare il raggio d’azione, un’ostetrica internazionale e una afgana effettuano visite di controllo delle donne in gravidanza e il follow-up delle puerpere e dei neonati direttamente presso i Posti di primo soccorso e i Centri sanitari che EMERGENCY gestisce nella valle del Panshir.

L’importanza del Centro non si limita alla prevenzione e all’assistenza sanitaria: il Centro di Anabah è anche un polo formativo per il personale afgano, composto da olltre 40 donne, che lavorando ogni giorno a contatto con il personale internazionale riceve una formazione pratica e teorica.


Trento, 4 febbraio 2022

 

 

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