Inchiesta Perfido. Anche costituirsi parte civile è un argine contro la malavita
Cgil Cisl Uil: nel contrasto all’illegalità la forma è sostanza. Incomprensibile la scelta degli Industriali trentini
“Nel contrasto all’illegalità non possono esserci mezze misure: vanno messe in atto tutte le azioni formali e sostanziali per contrastare in modo netto e senza ambiguità alcuna l’infiltrazione della malavita nel nostro sistema economico”. Lo affermano i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, apprendendo le motivazione rese note dal presidente degli Industriali, Fausto Manzana, e che hanno indotto l’Associazione a non costituirsi parte civile nel processo “Perfido”, che si aprirà tra pochi giorni. Motivazioni che i tre segretari giudicano deboli se non contraddittorie, anche alla luce del fatto che Palazzo Stella è stata tra i firmatari del protocollo provinciale sulla legalità.
“Su questioni di questo tipo anche la forma è sostanza – ribadiscono i tre segretari, senza nascondere sorpresa e amarezza -. E serve una presa di posizione netta contro gli interessi della criminalità organizzata. Così si tutela il tessuto economico e sociale della nostra comunità, ma anche le imprese oneste che da un sistema malato e corrotto traggono solo svantaggi”.
Cgil Cisl Uil ritengono importante, in questa fase, sostenere attraverso la formale costituzione di parte civile il lavoro e l’impegno delle forze dell’ordine e della Procura di Trento per far emergere una situazione grave che, se non arginata in tempo, rischia di diffondersi inquinando ambienti sempre più ampi della società trentina.
“Ci attendiamo un ripensamento dall’Associazione Industriali, così come ha già fatto la Provincia di Trento tornando sui propri passi”, concludono.
Trento, 18 gennaio 2022