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Case di riposo. Non si pesi sulle famiglie

Sindacati: ingiusto e intempestivo far ricadere sugli ospiti l’aumento delle rette. Il sistema va prima potenziato e reso più efficiente

Il via libera della Provincia all’aumento delle rette alberghiere nella case di riposo suscita preoccupazione nei sindacati dei pensionati. Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilpensionati giudicano ingiusta e intempestiva questa misura che va a gravare sulle tasche degli ospiti. “Molti di questi anziani hanno già subito l’aumento delle tasse imposto da questa giunta provinciale con la cancellazione dello sgravo Irpef per i redditi tra 15 e 20mila euro. Il potere d’acquisto delle pensioni è eroso dall’aumento dell’inflazione. Pesare ancora su di loro è ingiusto”.

Per questa ragione le tre sigle chiedono chiarezza all’assessora Segnana. “A cosa serve aumentare le rette se poi non si investe in un potenziamento dell’assistenza socio-sanitaria; se non si migliora l’efficienza del sistema? In questo modo si fa solo cassa”, incalzano i tre segretari che ricordano che dal Pnrr dovrebbero arrivare risorse per potenziare la sanità e le politiche socio-assistenziali locali, ma che in Trentino non c’è alcuna chiarezza sulla direzione che si intende intraprendere. “L’unica certezza ad oggi è che questo Esecutivo era pronto a tagliare 120 milioni di euro alla sanità e che adesso stanzia appena lo 0,03% del bilancio Pat a questo capitalo. In questo quadro non si può fare cassa sulle famiglie”.

E sulla scelta di aumentare le rette, dunque, pesare sugli ospiti e allo stesso tempo stanziare 4,8 milioni di euro per ripianare i buchi delle Apss i sindacati precisano. “Le Apss sono state gravate da costi aggiuntivi a causa della pandemia ed era giusto dare loro una boccata d’ossigeno. Ma non servono provvedimenti una tantum. Il sistema va reso più efficiente e adeguato alle esigenze di una popolazione che invecchia e in questo senso non basta ripianare i conti in rosso, va potenziata la spesa per le case di riposo e l’assistenza socio-sanitaria agli anziani. La Giunta invece ha solo congelato la riforma Spazio Argento. Per noi servono più servizi e più innovativi, ma è una spesa sanitaria di cui deve farsi carico il sistema pubblico. Anche questo è il rafforzamento della sanità di cui si parla nel Pnrr e che in Trentino non pare prendere forma”.

Spi, Fnp e Uilpensionati chiedono dunque che si apra subito un confronto.


Trento, 17 dicembre 2021

 

 

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