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Sanità: la protesta dei lavoratori somministrati: proroga del contratto e stabilizzazioni

In 130 senza un’occupazione entro fine anno

Sanità: la protesta dei lavoratori somministrati: proroga del contratto e stabilizzazioni

La protesta dei lavoratori somministrati dell’Azienda sanitaria ha portato ad un piccolo passo avanti. Dopo più richieste di incontro cadute nel vuoto oggi pomeriggio una delegazione di lavoratori e lavoratrici insieme a Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp dovrebbero incontrare il direttore generale di Apss, Antonio Ferro.

L’auspicio è porre le basi per costruire una soluzione per questi 130 lavoratori che da qui a fine anno resteranno senza un’occupazione. Si tratta di varie figure professionali – professionisti sanitari, amministrativi, magazzinieri – che nei due anni di pandemia hanno lavorato nelle strutture sanitarie e in corsia assunti dall’agenzia per il lavoro Orienta.

Anche loro come i colleghi hanno garantito la continuità dei servizi nei momenti più difficili dell’emergenza sanitaria, facendosi carico anche di mansioni strategiche come quelli della farmacia e dell’accoglienza pazienti e adesso, in una situazione non ancora tornata alla normalità, andranno a casa.

E’ evidente che se non ci sarà un passo indietro dell’Azienda l’impatto sarà forte anche per i cittadini.

Apss, infatti, senza questi addetti avrà delle oggettive difficoltà a erogare i suoi servizi in modo ottimale, ma i bandi finora indetti per le assunzioni dirette in Azienda non tengono opportunamente conto dei periodi di lavoro prestati alle dipendenze delle agenzie di somministrazione.

Oggi pomeriggio, dunque, la richiesta ai vertici dell’Azienda sarà quella di aprire nuovi bandi di assunzione tenendo conto dell’anzianità maturata in somministrazione presso Apsse nel frattempo prorogare i contratti di somministrazione in essere.

 

Trento, 19 novembre 2021

 

 

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