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Politiche del lavoro. Regia pubblica e più personale per sfruttare al meglio i fondi europei

Cgil Cisl Uil: con il GOL in arrivo 8,6 milioni di euro per il 2022 e fino a 47 milioni nel prossimo quinquennio. Serve strutturarsi per massimizzare l’impatto di queste risorse

Sono cifre importanti quelle che arriveranno ad Agenzia del Lavoro dal Next Generation Eu attraverso il Pnrr. Solo per il 2022 Adl avrà a disposizione 8,6 milioni di euro per il GOL, il nuovo intervento di politica attiva che dovrà favorire l’occupabilità dei lavoratori. Cifre che nel quinquennio potranno arrivare a 47 milioni di euro. L’urgenza, a questo punto, è strutturarsi in modo adeguato per sfruttare al meglio queste risorse e massimizzarne l’impatto sul nostro mercato del lavoro. Un concetto che Cgil Cisl Uil hanno ribadito anche nell’ultima riunione del consiglio di amministrazione di Agenzia. “Abbiamo di fronte un’occasione formidabile, ma bisogna mettere in atto tutte le azioni perché non se ne vanifichi l’effetto”, mettono in guardia Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Gianni Tomasi che rappresentano i sindacati nel cda.
La richiesta è chiara: da una parte è indispensabile qualificare e ampliare gli organici di Adl e dei centri per l’impiego. “Le misure devono tradursi in azioni concrete e senza un numero adeguato di risorse umane competenti è difficile una presa in carico efficace dei lavoratori e delle lavoratrici. Si stima che i beneficiari delle misure possano essere 5.800 l’anno”. Tutti dovranno essere prese in carico in modo personalizzato dai centri per l’impiego. Per questa ragione accanto ad un potenziamento delle strutture pubbliche e Cgil Cisl Uil ritengono indispensabile che il coinvolgimento degli enti accreditati privati avvenga sotto una forte regia pubblica.
Altro nodo centrale perché il sistema sia realmente efficace è il tema della formazione con il varo del Piano Nuove Competenze territoriale. “Dovrà essere costruito un piano di formazione e percorsi professionalizzanti coerenti con i bisogni del mercato del lavoro. Allo stesso modo sarà centrale il sistema di certificazione delle competenze acquisite anche nei percorsi formativi”.
Perché questo avvenga, però, è indispensabile che si crei una forte sinergia tra assessorati al Lavoro e all’Istruzione e i relativi Dipartimenti. “La strada deve essere quella di creare un intreccio tra istruzione, formazione professionale e mondo del lavoro. Serve, però, un’assunzione immediata di responsabilità da parte dei due assessorati competenti”, concludono Zabbeni, Pomini e Tomasi.




Trento, 18 novembre 2021

 

 

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