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Arco: nel passaggio della Rsa Sacra Famiglia, Regina srl gioca a nascondino

Le dichiarazioni di Roberta Piersanti, della Funzione pubblica Cgil

Arco: nel passaggio della Rsa Sacra Famiglia, Regina srl gioca a nascondino

La Rsa Sacra Famiglia di Arco, finora gestita dalle Piccole suore della Sacra Famiglia, sta cambiando proprietario, con l’acquisizione del ramo d’azienda da parte di Regina srl, gruppo che partecipa anche alla gestione della Casa di cura Villa Regina.

In questi casi, la legge impone che ci sia un incontro coi rappresentanti dei lavoratori per gestire il passaggio. L’incontro effettivamente c’è stato, a metà settembre, e in quell’occasione Fp Cgil, con Roberta Piersanti, ha fatto presenti una serie di richieste contrattuali e organizzative. «Era mercoledì 15 e ci era stata promessa una bozza di verbale entro il venerdì successivo. Questo non è avvenuto e, a distanza di circa 20 giorni, ci è arrivato un pdf già firmato, che nulla aveva a che fare con una bozza: era un documento definitivo dal quale erano del tutto scomparse le nostre osservazioni e richieste».

Qualcosa, evidentemente, non ha funzionato, ma il sindacato si è prontamente attivato. «Ho chiesto adeguare il verbale e chiarire le condizioni economiche del passaggio. Ho trovato apertura da parte delle Piccole Suore della Sacra Famiglia. Non così da parte di Regina srl, che non risponde alle telefonate, né alle mail né alle pec, con una condotta discutibile, se non apertamente antisindacale. Ho anche chiesto un nuovo incontro per definire alcune questioni organizzative, dal momento che - anche in questa Rsa – registriamo carenza di personale e difficoltà operative. Anche in relazione a questo aspetto Regina srl non risponde. La cessione sarà effettiva a breve, dunque non ha senso che la parte acquirente si neghi al confronto. Tanto più che la stessa è, da giorni e settimane, presente fisicamente nella struttura, di cui sta giustamente prendendo il comando».

La situazione, oltre che poco spiegabile dal punto di vista delle corrette relazioni sindacali, sta generando molto malumore tra i lavoratori: «Parliamo di 58 lavoratori che gestiscono, al momento, 60 ospiti. Chiaramente, tutto questo avviene mentre siamo nel pieno delle conseguenze legate all’applicazione dell’obbligo vaccinale: ci sono da gestire turni e carichi di lavoro e si tratta, chiaramente, di una questione delicata, da affrontare mettendo allo stesso tavolo chi vende, chi compra il ramo d’azienda e ovviamente chi rappresenta i lavoratori». Conclude Piersanti: «Se la situazione non dovesse cambiare nelle prossime ore, ci vedremo costretti ad agire tutti gli strumenti di tutela possibili, sindacali e giudiziari».

 

 

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