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Sanità. Serve chiarezza sulle risorse del Pnrr destinate al Trentino

Cgil Cisl Uil: al momento assistiamo solo ad un balletto di cifre, peraltro decisamente inferiori alle attese. L’assessora Segnana apra un confronto

Il Pnrr stanzia 15 miliardi di euro sulla sanità. Il Trentino potrebbe riceverne fino 150. Si tratta di cifre ben distanti e decisamente superiori a quelle emerse fino a questo punto. Lo fanno notare i segretari di Cgil Cisl Uil che sugli stanziamenti del Piano si faccia al più presto chiarezza. “Al momento abbiamo assistito solo ad un balletto di cifre. Prima 27 milioni di euro, poi 38 milioni e addirittura nessuna risorsa stando a quanto ci ha comunicato il direttore del Dipartimento Sanità, Ruscitti, in un recente incontro – affermano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. C’è la sensazione che in Piazza Dante sulla questione si navighi a vista e manchi la necessaria trasparenza sulla gestione di una partita fondamentale. Ancora peggio sarebbe se la scarsa trasparenza servisse a mantenere “mani libere” alla Giunta”.

A non convincere le parti sociali è in primis l’entità di risorse di cui si parla in queste ore. Se anche per la Missione 6 – Sanità varrà il criterio dello stanziamento proporzionale alla popolazione delle regioni/province autonome come è accaduto con le politiche del lavoro, al Trentino dovrebbero essere destinati 150 milioni di euro. “E’ chiaro che non si tratta di una semplice operazione matematica, ma che in ballo c’è una trattativa politica con il Governo nazionale. Siamo altrettanto consapevoli che si potrebbero destinare maggiori risorse ai territori in cui il sistema sanitario necessita di maggiori investimenti rispetto a quello trentino – insistono -. Ciò non toglie che siamo molto lontani dalle cifre ipotizzate e chiediamo che la Giunta presidi con la massima attenzione questa delicata fase di confronto con Roma”.

Allo stesso tempo Cgil Cisl Uil chiedono chiarezza anche sugli ambiti di destinazione delle risorse. “Definita la cifra che spetta al Trentino sarà la Provincia a decidere come usare questi soldi, coerentemente agli ambiti indicati dal Piano nazionale. Crediamo che sia opportuno che l’assessora Segnana apra subito un confronto ampio coinvolgendo gli ordini professionali e le parti sociali. Si sta discutendo di definire la sanità trentina per il prossimo futuro. In particolare ci attendiamo risposte sull’assistenza domiciliare, sulla teleassistenza e la telemedicina. Ambiti che il Piano indica come prioritari e che anche in Trentino dovranno essere tradotti in concreto”, concludono Grosselli, Bezzi e Alotti.

Trento, 26 agosto 2021

 

 

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