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Riforma sanità: «Chiamati solo per informarci. Ma per noi è l’inizio del confronto»

L'intervento di Luigi Diaspro, Gianna Colle e Marco Cont

Riforma sanità: «Chiamati solo per informarci. Ma per noi è l’inizio del confronto»

«Avuta in tempi troppo stretti la documentazione e convocati – evidentemente - solo per adempiere formalmente a un obbligo di legge, abbiamo incontrato l’assessora Segnana e i Dirigenti Ruscitti, Ferro e Benettollo. Un unico incontro con le rappresentanze del comparto e della dirigenza sanitaria non medica - dopo gli oltre 30 che ci sarebbero stati, così ci è stato riferito, con gli altri attori del sistema a partire dai rappresentanti dei Medici di medicina generale – non può certamente intendersi rispettoso del ruolo e del lavoro di tutto il personale che a vario titolo opera in Sanità». Queste le parole del segretario generale della Fp Cgil del Trentino Luigi Diaspro che, assieme a Gianna Colle e Marco Cont, ha partecipato all’incontro di questa mattina.

Fp Cgil spiega che una riforma di tale portata non può prescindere da metodi e tempi di confronto congrui, inoltre: «È complicato fare valutazioni visti gli scarni contenuti della delibera: priva di dettagli su ragioni, modalità e risorse per raggiungere obiettivi espressi, anch’essi, in maniera generica». Bene il maggiore coordinamento e prossimità potenziando e ampliando strutture e reti territoriali, bene agire sulla semplificazione e l’efficientamento della catena di comando, ma mancano il come, il quando e con quali risorse umane e finanziarie visto che il maggior costo dell’operazione è indicato in delibera in (soli) 400.000 euro.

Sull’organizzazione territoriale: «Conveniamo sulla necessità del decentramento, ma sull’ospedale policentrico mancano dettagli su costi, organizzazione e fabbisogni di personale. E quale attrattività avrebbero strutture che per dimensione e numero dei casi non assicurano carriera, crescita professionale, formazione d’avanguardia, eccellenza?»

È necessario istituire un tavolo sindacale per ragionare, anche insieme ad altri soggetti portatori di interesse, di sanità in Trentino, prima ancora di affrontare le ricadute del modello sui settori medici, non medici e tecnico amministrativo, con l’importante partita dell’omogeneizzazione dei Ccpl Sanità e Autonomie Locali.

Giusto stigmatizzare, inoltre, l’assenza di risorse per rinnovare il contratto, che rende - quello soprattutto - il Trentino poco attrattivo per giovani professionisti, visto che a livello nazionale il contratto si sta rinnovando e sono state anche stanziate risorse aggiuntive. Personale, contratto, macchinari, tecnologie, digitalizzazione, telemedicina: con quali risorse e con quali tempistiche?

Importante inoltre avere contezza di come si inscrive la riforma nel quadro del Pnrr che prevede importanti risorse per i territori ma anche ipotesi operative concrete, con le Case e gli Ospedali di Comunità previsti anche in Trentino. 

Ci sono poi i temi non affrontati del ruolo e del perimetro della sanità privata, degli obiettivi su integrazione socio-sanitaria-assistenziale-domiciliare di cui è parte integrante il progetto Spazio Argento in fase sperimentale (?), il progetto di integrazione tra la Facoltà di medicina e il Polo universitario.

Per questo abbiamo chiesto all’Assessora Segnana di calendarizzare al più presto una serie di incontri con le rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori che non comprendono come si possa mettere mano a una riforma che riguarda in primo luogo il loro lavoro e le loro competenze, senza un percorso partecipato e auspicabilmente condiviso, una beffa dopo 18 mesi di assoluta abnegazione e sacrifico nella lotta alla pandemia.

 

 

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