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Caporalato. Servono maggiori controlli e regole più stringenti negli appalti privati

Cgil Cisl Uil: fatti gravissimi quelli accaduti a Lavis, così si calpestano i diritti dei lavoratori e si mortifica la persona

Un caso sconcertante di sfruttamento dei lavoratori e umiliazione della dignità delle persone”. Cgil Cisl Uil del Trentino condannano con fermezza quanto emerso dalle indagini dei carabinieri di Padova che hanno portato anche all’arresto di tre persone, tra titolari e collaboratori, della Bm services di Lavis. “Le condizioni in cui venivano costretti a vivere e lavorare queste persone, purtroppo, ci dimostra che anche in Trentino accadono forme di caporalato e sfruttamento. E spesso a farne le spese sono i soggetti più fragili, stranieri che non conoscono la lingua e vivono spesso in una condizione di estremo bisogno”. Una situazione che si contrasta solo rafforzando i controlli, ma anche cambiando le regole sugli appalti nel comparto privato. “Gli appalti tra aziende private non possono essere terra di nessuno, in cui i diritti dei lavoratori sono calpestati – insistono -. Purtroppo ci sono realtà senza scrupoli, che solo per ridurre i costi e aumentare i loro profitti, operano nello spregio delle basilari regole non solo del diritto del lavoro, ma di una comunità civile”.

Infine Cgil Cisl Uil esprimono un ringraziamento alla forze dell’ordine per l’operazione e, nel contempo, chiedono anche maggiori controlli “perché non ci siano zone d’ombra dove situazioni di questo tipo possono verificarsi”. Perchè ci sia un monitoraggio continuo, però, è indispensabile che gli organi ispettivi, comprese le strutture della Provincia di Trento, siano messe nelle condizioni di operare. “Oggi non è così perché il Servizio Lavoro è sott’organico. Bisogna rafforzare invece questi uffici con l’inserimento di nuovo personale. Se no ci si limita a manifestare sconcerto ogni qualvolta che episodi come quello di Lavis vengono alla luce, ma non cambia nulla”.


Trento, 27 luglio 2021

 

 

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