Assestamento. Per la giunta Fugatti il tempo delle riforme non arriva mai
Cgil Cisl Uil: l’Esecutivo rinuncia ad ogni visione di prospettiva e non stanzia un euro per i lavoratori stagionali
“Mentre il Governo nazionale, in una situazione di crisi straordinaria, vincola la ripresa del Paese ad un piano di riforme consapevole che se non si sciolgono i nodi che bloccano la crescita dell’Italia non si sarà nessuna ripartenza, all’opposto la giunta Fugatti per l’ennesima volta condanna il Trentino ad una visione senza prospettiva con un assestamento senz’ ambizione e senza riforme”. Usano queste parole i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino per bocciare la manovra di assestamento in discussione in Consiglio provinciale.
Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti puntano il dito contro l’assenza di visione dell’Esecutivo. “Per il presidente Fugatti il tempo delle riforme non arriva mai e si rimanda da una manovra all’altra, mentre a Roma in meno di due mesi il Governo sta mettendo in campo riforme per rendere l’economia nazionale più produttiva e robusta”. Il riferimento è al mancato rispetto degli impegni assunti in Aula nel dicembre scorso quando il presidente Fugatti aveva promesso pubblicamente di voler aprire un confronto con le parti sociali e in Consiglio sulle priorità per la ripresa e la crescita strutturale del Trentino. “Promesse a cui, a distanza di 7 mesi, non è seguito nulla”.
E la cosa più grave è che questo accade in un momento in cui anche il Trentino arriveranno importanti risorse grazie al Pnrr a cui potrebbero aggiungersi ulteriori milioni di euro se arrivasse in porto una revisione degli accordi con lo Stato per finanziare le prerogative dell’Autonomia. “E’ auspicabile che questo scenario si concretizzi, ma lascia basiti il fatto che rischiamo comunque di perdere l’occasione per rafforzare e rendere più inclusiva la nostra economia perché non abbiamo nessun programma di lungo periodo”.
Nel merito Cgil Cisl Uil giudicano la manovra assolutamente insufficiente nelle misure per il sostegno ai lavoratori e alle famiglie e sollecitano il Consiglio provinciale ad inserire un intervento per la copertura dei versamenti previdenziali di stagionali e precari che sono rimasti senza lavoro e senza ammortizzatori sociali.
Altro nodo irrisolto è quello del rinnovo dei contratti pubblici, per i quali non ci sono mai risorse a sufficienza. “Una spiegazione che stride di fronte alla scelta con cui lo stesso presidente Fugatti la scorsa settimana si è aumentato lo stipendio dando il via libera non solo al pagamento degli arretrati peserà sulle loro buste paga fino a 600 euro al mese ma anche all’aumento automatico delle indennità. “Per infermieri, insegnanti, vigili del fuoco,funzionari amministrativi, in generale per tutto il personale del sistema pubblico provinciale, socio-sanitario e della scuola, però non ci sono soldi”, commentano amari i tre segretari generali. Che aggiungono ironici: "Di fronte a questo scenario sconsolante però i lavoratori avranno almeno di che consolarsi con il concerto del Blasco, ovviamente pagato in gran parte con le loro tasse".
Trento, 27 luglio 2021