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Anziani. Siglato il “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”

Sindacati trentini: importante passo avanti. Adesso si acceleri anche sul nostro territorio ampliando l’assistenza per questi soggetti particolarmente fragili

Sul fronte anziani non autosufficienti qualcosa finalmente si muove a livello nazionale e il Pnrr potrebbe essere un’importante occasione per rafforzare le misure a sostegno di questa fascia di popolazione estremamente fragile. E’ con questa logica che nei giorni scorsi è stato siglato il “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” che punta a realizzare una riforma per l’assistenza agli anziani non autosufficienti basata sull’integrazione degli interventi socio-sanitari, incrementando i finanziamenti pubblici in particolare per i servizi domiciliari e residenziali e puntando sulla innovazione.

Oggi sono circa tre milioni gli anziani non autosufficienti in Italia, circa 16mila in Trentino. E il numero è destinato ad aumentare anche per effetto dell’allungamento della vita.

A livello nazionale dunque si dovrebbe arrivare ad una legge quadro nazionale che fissi diritti, tutele e criteri di accesso minimi garantiti a tutti. Sarebbe un importante passo avanti. “Apprezziamo il passo compiuto a livello nazionale e ci auguriamo che il Parlamento raccolga questo input”, commentano i segretari generali di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilpensionati, Ruggero Purin, Tamara Labiase e Claudio Luchini la cui attenzione però resta puntata soprattutto a livello locale. “Il nostro territorio si è già dotato di una legge sulla non autosufficienza da tempo ed esiste l’assegno di cura – ammettono i tre segretari -, ma è evidente che questi strumenti vanno innovati e ampliati, sotto una regia che dal nostro punto di vista deve restare pubblica, quindi valorizzando il patrimonio di competenze di Pensplan e Sanifonds”.

Quello della non autosufficienza è un problema grave, che non può diventare terreno di profitto a a vantaggio di realtà private. “Il pubblico deve restare garante di livelli di assistenza socio-sanitaria adeguati ai bisogni crescenti delle famiglie”.

In tal senso Spi, Fnp e Uil pensionati chiedono anche un’accelerazione sul piano dello Spazio Argento. “Il tempo della sperimentazione è finito. Le famiglie hanno bisogno di risposte e gli enti locali devono essere messi in condizione di organizzare il servizio”.



Trento, 23 luglio 2021

 

 

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