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Famiglie cooperative. La Federazione rompe il tavolo per il rinnovo del contratto provinciale

Sindacati: scelta incomprensibile e grave. Accordo scaduto e non rinnovato dal 2017 per 1800 addetti

Parte subito in salita la trattativa per il rinnovo del contratto provinciale dei dipendenti delle famiglie cooperative trentine. Nei giorni scorsi, dopo appena due incontri, la Federazione ha comunicato a Filcams, Fisascat e Uiltucs la decisione di voler sospendere a tempo indefinito il confronto fino a quando non verrà rinnovato il contratto nazionale di settore. Una scelta inaspettata e irrispettosa dei 1800 dipendenti che dal 2017 attendono il rinnovo e che in questi anni hanno accettato anche deroghe al contratto nazionale per favorire la tenuta delle famiglie cooperative sul mercato, oltre all’impegno dimostrato nell’ultimo anno quando la pandemia ha messo a rischio la loro salute sul lavoro. Il tutto avviene, peraltro, in un momento positivo per i bilanci di molte delle 68 cooperative di consumo. “E’ una scelta inaccettabile – commentano senza nascondere il proprio sconcerto Paola Bassetti della Filcams, Lamberto Avanzo,Ermanno Ferrari,Fabio Bertolissi della Fisascat e Walter Largher con Vassilios Bassios della Uiltucs -. Vincolare il rinnovo provinciale pone variabili temporali e di contenuto indefinibili che sono assolutamente incerte”.

 

Per i sindacati quello della Federazione e delle famiglie cooperative è un atteggiamento ingiusto nei confronti dei propri dipendenti visto che è stato anche grazie alla responsabilità e allo spirito di servizio dei lavoratori e delle lavoratrici che le coop hanno potuto garantire, anche nei mesi più duri dell’emergenza sanitaria, quel presidio sociale, prima ancora che economico e commerciale, dalle caratteristiche uniche, dato che oltre 250 punti vendita della cooperazione di consumo rappresentano l'unico esercizio commerciale. per altrettante comunità del Trentino. Un sacrificio che ha inciso positivamente sui conti delle famiglie cooperative che adesso, invece, chiudono la porta in faccia ai loro dipendenti.

 

La Federazione ha scelto di interrompere le trattative sostenendo che le due piattaforme contrattuali sono troppo distanti.

Le organizzazioni sindacali, invece, hanno superato le diverse posizioni assunte durante l’ultimo rinnovo e sono riuscite a fare sintesi, presentando una proposta unitaria per favorire il dialogo.

In particolare chiedono il superamento delle deroghe introdotte con l’ultimo rinnovo che riguardano la maturazione degli scatti di anzianità e il monte ore dei permessi individuali, ridotto da 60 a 32 ore annue. “Si trattava di deroghe concordate a titolo sperimentale e con una durata ben determinata per consentire alle cooperative di recuperare terreno dopo la crisi economica del 2009-2012 che aveva portato più della metà delle cooperative a chiudere bilanci in perdita. Adesso non hanno più ragione di essere mantenute”.

I sindacati dunque ribadiscono la necessità di riprendere quanto prima il confronto e rendono noto che la Federazione delle Cooperative nella persona di Italo Monfredini si è riservato di fornire a breve un riscontro rispetto alle richieste dei sindacati.



Trento, 3 luglio 2021

 

 

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