Sciopero 30 giugno - appalti e igiene ambientale
Secondo Giovanni Virruso di FP CGIL, Roberto Papapietro di FIT CISL e Giuseppe Di Chiara di Uiltec “Si rischia di colpire profondamente anche il settore dell’igiene ambientale e di avere profonde ripercussioni in Trentino"
Risale a pochi giorni fa la proclamazione di uno sciopero generale nazionale unitario indetto unitariamente da FILCTEM e FP CGIL, FLAEI - FEMCA e FIT CISL e UILTEC - Uiltrasporti previsto il 30 Giugno per richiedere una correzione immediata dell’articolo 177 del codice degli appalti.
Questo articolo, una volta scadute le proroghe applicative a fine anno, obbligherà le società che hanno ricevuto attraverso affidamento diretto un appalto ad affidare una quota pari all’80% dei propri contratti mediante gare di evidenza pubblica. “Significa operare una enorme esternalizzazione dei servizi – dicono Weber (Cgil), Briani e Dal Forno (Cisl) e Di Chiara (Uil) - con importanti conseguenze occupazionali e contrattuali per i lavoratori, ai quali si somma l’aggravio di costi che comporta una operazione del genere con ricadute pesanti su un settore in cui la qualità del servizio erogato sul territorio dovrebbe essere la principale preoccupazione”.
Secondo Giovanni Virruso di FP CGIL, Roberto Papapietro di FIT CISL e Giuseppe Di Chiara di Uiltec “l’articolo in questione così come formulato rischia di colpire profondamente anche il settore dell’igiene ambientale e di avere profonde ripercussioni in Trentino”.
Per questo motivo arriva anche qui l’onda dello sciopero generale nazionale delle lavoratrici e lavoratori con un presidio che si svolgerà sotto il Commissariato del Governo di Trento a partire dalle ore 9:00.
Il timore dei sindacati è il forte impatto della norma sui costi economici che agirebbe obbligando le aziende a frazionare rapidamente il servizio con gare al ribasso, e notevoli costi sociali con una perdita calcolata di 145 mila posti di lavoro e profonde ricadute sulla sicurezza, sul lavoro e sulla qualità del servizio alla comunità.
Secondo questi, infatti, si va incontro alla destrutturazione di un settore che ha visto crescere soggetti industriali capaci con l’apporto fondamentale di professionalità importanti aumentate negli anni.
“Un settore essenziale che – proseguono le Organizzazioni Sindacali – è stato fondamentale anche e soprattutto durante il lockdown quando, nel momento più duro per il Paese, gli operatori di questi settori hanno continuato anche qui in Trentino a garantire l'erogazione dell'energia elettrica e del gas negli ospedali, nelle sale di rianimazione e nelle nostre case così come la raccolta dei rifiuti garantendo la pulizia del territorio assumendosi il rischio di entrare in contatto con materiale infetto”.
Se non si interviene rapidamente - concludono Weber, Virruso, Briani, Dal Forno, Papapietro e Di Chiara - assisteremo a una frammentazione e decrescita della qualità dei servizi essenziali che rischia di creare un pericoloso effetto domino a discapito dei lavoratori del settore elettrico, gas, acqua e igiene ambientale e degli stessi utenti qualora non si intervenga tempestivamente a modificare l’articolo 177 del codice degli appalti”.