Anche il sindacato interviene sul clima di lavoro al reparto Ginecologia del S. Chiara
L'intervento di FP CGIL con Luigi Diaspro, CISL FP con Beppe Pallanch, UIL FPL con Giuseppe Varagone.
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Sanità intervengono coi segretari generali Luigi Diaspro, Beppe Pallanch e Giuseppe Varagone in merito alla vicenda del reparto di ginecologia dell’ospedale Santa Chiara.
I particolari che emergono giorno dopo giorno, a partire dalla triste vicenda della dottoressa Pedri per la quale, come tutti, auspichiamo di conoscere quanto prima la verità e l’attribuzione delle eventuali responsabilità, ci impongono, in qualità di rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, di esigere la massima chiarezza dai vertici dell’Azienda sanitaria su quanto viene raccontato – con testimonianze impaurite al punto di ricorrere al camuffamento per timore di conseguenze – sul clima lavorativo che si sarebbe determinato nel Reparto di ginecologia nel corso di questi anni.
Sembra incredibile che quanto emerge possa avere a che fare con il Trentino, eppure i continui tasselli che si aggiungono sono pesanti macigni che paiono confermare condizioni di lavoro inusitate e omertose, e interrogano anche la capacità del Sindacato di essere riconosciuto dalle lavoratrici e dai lavoratori come punto di riferimento, di ascolto, di denuncia per situazioni diffuse di vero e proprio mobbing, se non peggio.
Frequenti dimissioni di professionisti dovute a un clima lavorativo deteriore e vessatorio potrebbero rappresentare la punta dell’iceberg di un fenomeno più profondo e diffuso che va indagato ben oltre le competenze penali, e dunque riteniamo fondata e sosteniamo la richiesta di una commissione d’indagine terza, esterna all’Apss, che possa svolgere speditamente una verifica di una vicenda che ha assunto rilievo nazionale ma che non può gettare discredito sull’intera categoria dei professionisti che lavora con dedizione, competenza e nel rispetto delle regole deontologiche e di legge.
Allo stesso tempo, a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Apss, chiediamo di somministrare tempestivamente un questionario anonimo ai dipendenti sul benessere lavorativo in tutti i reparti dell’Apss, al fine di un monitoraggio delle condizioni di lavoro e di relazioni tra colleghi e superiori gerarchici che a questo punto serve a dipanare dubbi e ulteriori elementi di sospetto che potessero avanzarsi a seguito dell’esplosione di questa vicenda.
Abbiamo già denunciato nel recente passato fenomeni di aggressione nei confronti del personale sanitario da parte di utenti, non abbiamo alcun dubbio nel fare altrettanto se fenomeni analoghi sono messi in pratica all’interno del sistema sanitario provinciale, a tutela della dignità delle persone che lavorano che non possono, in alcun modo, essere costrette a lasciare il posto di lavoro anziché denunciare vessazioni e intimidazioni.
Per la FP CGIL Luigi Diaspro, per la CISL FP Beppe Pallanch, per la UIL FPL Giuseppe Varagone.