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Sicurezza delle stazioni di Rovereto e Ala, finisce nel nulla il progetto dei tornelli

Filt: nessuna installazione di tornelli e non si rispettano gli impegni per tutelare lavoratori e viaggiatori

Il progetto per contrastare lo stato di abbandono delle stazioni ferroviarie di Rovereto e Ala finisce nel nulla. Nonostante il protocollo sulla sicurezza firmato nel 2017, che prevedeva, oltre all’installazione di sistemi di videosorveglianza nelle stazioni di Trento e nella Città della Quercia, anche sempre a Rovereto ed Ala la posa di tornelli (2019) che avrebbero dovuto avere, almeno nelle intenzioni, la funzione di “primo filtro” per abbattere l’evasione a bordo treno, in questi giorni si assiste allo smantellamento delle strutture dei tornelli. Lo denuncia la Filt Cgil del Trentino. “Il progetto condiviso da Provincia e Rete Ferroviaria italiani (RFI) non solo non è mai decollato, ma è naufragato miseramente, tant’è che si è deciso lo smantellamento delle strutture per la definitiva installazione dei tornelli”, sottolineano il segretario provinciale Stefano Montani e Alberto Sicari, responsabile Filt ferrovia.

Una decisione unilaterale e non condivisa dalle organizzazioni sindacali. Anche perché la situazione nelle stazioni è tutt’altro che migliorata. “Come emerso da incontri periodici sulla sicurezza fra rappresentanti dei lavoratori Trenitalia, sono continuate ai danni del personale viaggiante le aggressioni sia fisiche che verbali e l’evasione tariffaria non si è mai arrestata, nonostante il covid abbia limitato gli spostamenti e i controlli a bordo treno, in particolare nella tratta Trento-Verona dove esiste un contratto di servizio con la PAT e dove sono stati tolti i tornelli”, proseguono Montani e Sicari.

I tornelli installati da Trenitalia, ma i lavori dovevano essere finanziati dalla Provincia.

Trenitalia ha, comunque, messo già in atto, in accordo con le parti sindacali, alcune tutele nei confronti del personale, come la presenza sempre più frequente a bordo treno del personale di customer care e protezione aziendale che supportano in maniera concreta il capo treno durante le operazioni di controlleria a bordo.

Non si capisce, però, perché il progetto “tornelli”, che sembrava in stato avanzato e che sarebbe potuto essere un deterrente concreto a combattere l’evasione a bordo treno, sia stato improvvisamente cancellato, vanificando il lavoro di chi da anni, come le organizzazioni sindacali, sollecita una maggior tutela dei lavoratori”, concludono i due sindacalisti.

 

Trento, 14 giugno 2021

 

 

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