"E' condotta antisindacale. Contratto nazionale e aziendale restano vigenti"
Bocciato il ricorso dell'azienda. Terragnolo: "E' la vittoria dei lavoratori contro l'arroganza dei vertici aziendali. I diritti vanno rispettati" Nella RSU esce la CISL ed entra la CISAL, seppur solo con i resti.
Sulla Sicor è due a zero per la Fiom. Questa mattina il Tribunale di Rovereto ha respinto il ricorso dell'azienda contro la decisione che l'aveva condannata, per condotta antisindacale, sulla base dell'istanza presentata dal sindacato di Via Muredei.
La sentenza del giudice Dies conferma e amplia quanto già deciso nei mesi scorsi dal giudice Cuccaro: Sicor ha tenuto una condotta antisindacale e viene condannata per la disdetta unilaterale del contratto nazionale dei metalmeccanici e per quella del contratto aziendale.
Con la decisione di questa mattina, inoltre, il Giudice del Lavoro amplia ulteriormente la condotta antisindacale, stigmatizzando un comportamento aziendale che ha contrastato le azioni di sciopero messe in atto dai lavoratori e dalle lavoratrici e che ha denigrato l'azione sindacale della Fiom.
Ma non basta. Il giudice ha ritenuto che la Sicor abbia agito in mala fede nel corso del processo, e per questo motivo ha disposto d'ufficio, senza neppure che dalla Fiom ne venisse avanzata la richiesta, un risarcimento in favore di quest'ultima.
Il Tribunale, infine, obbliga l'azienda a confrontarsi con i rappresentati dei lavoratori democraticamente eletti, ribadendo dunque il valore della rappresentanza. Un obbligo che assume un significato particolare, considerato che, proprio mentre il Giudice emanava la sentenza, nello stabilimento della Sicor i lavoratori stavano votando per eleggere i propri rappresentanti.
Proprio oggi, infatti si sono svolte le votazioni per il rinnovo della RSU, dopo che la precedente era decaduta. E la Fiom si è confermata nuovamente come sindacato che rappresenta largamente la maggioranza assoluta dei lavoratori, incrementando il proprio consenso rispetto a tutte le precedenti votazioni. La Fim-Cisl, che aveva un seggio nella precedente RSU, non ha presentato candidati, mentre è stata presentata la lista della Cisal-Metalmeccanici, il sindacato firmatario del Contratto che l'Amministratore Delegato ha detto di voler applicare al posto del Contratto dei Metalmeccanici. Nella nuova RSU sono stati assegnati due seggi alla Fiom e un seggio alla Cisal, che è entrata solo grazie ai resti.
"Esprimiamo soddisfazione per l'esito delle elezioni e per la decisione del giudice. Questa è una vittoria dei lavoratori e delle lavoratrici di Sicor che da mesi portano avanti una battaglia che va ben oltre i cancelli dello stabilimento roveretano – commenta Manuela Terragnolo, segretaria generale della Fiom del Trentino -. Attendiamo di leggere le motivazioni del Giudice, ma siamo comunque consapevoli che la partita non si chiuderà qui".
La vertenza Sicor, comunque, segnerà la storia delle relazioni industriali trentine. "In questi mesi abbiamo assistito alla mobilitazione dei lavoratori e alla solidarietà, fortissima, delle tute blu di tutto il Trentino, del mondo politico e delle istituzioni. Il clima in azienda è e resta molto pesante. I lavoratori sono sotto pressione e non sono pochi quelli che in questi mesi hanno scelto di cercare occupazione altrove. Alla fine – prosegue Terragnolo – il comportamento di Sicor ha creato una situazione nefasta di cui pagano le conseguenze i dipendenti, il territorio e la stessa azienda, che da questa vicenda uscirà comunque più povera in termini di competenze e capitale umano.".
"Anche per questa ragione – conclude Terragnolo – questa sentenza, come la precedente, non fa venir meno il nostro invito al dialogo rivolto ai vertici della Sicor, tanto più anche a seguito del risultato dell'elezione della RSU: non è con le prove muscolari e calpestando i diritti delle maestranze che si fanno crescere le aziende. Se per caso la Direzione della Sicor volesse, non sia mai, tornare a costruire motori e riduttori per ascensori e a generare profitti per gli azionisti, anziché ingrassare gli studi legali, i lavoratori e le lavoratrici non vedono l'ora di rimboccarsi le maniche per tornare a lavorare e i rappresentanti sindacali della Fiom non vedono l'ora di tornare ad un clima di confronto sereno".