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Economia. I tagli alla ricerca in azienda possono compromettere la ripresa

Cgil Cisl Uil: questo è il momento di rafforzare le politiche industriali per innovare e attrarre nuovo knowhow. No a logiche ragionieristiche sul bilancio

Più che modificare i criteri per tagliare i sostegni pubblici alle imprese che investono in ricerca e innovazione, bisogna rafforzare le politiche industriali che vanno in questa direzione. Solo così si pongono le basi per una ripresa duratura della nostra economia”. Ne sono convinti i segretari generali di Cgil Cisl Uil che giudicano sbagliata l’idea della Giunta provinciale di ridimensionare i finanziamenti pubblici in ricerca. “Sembra che ci si concentri sempre a fare l’opposto di ciò che realmente serve – commentano con amarezza Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. In questa fase andrebbero percorse tutte le possibilità non solo per non tagliare le politiche industriali, ma anzi per trovare un coordinamento tra misure statali e provinciali”.

Cgil Cisl Uil mettono in chiaro che non c’è un problema di tenuta dei conti pubblici per Piazza Dante. “Abbiamo appreso con un certo stupore che la Provincia ha un avanzo tra i 200 e i 250 milioni di euro. A queste risorse se ne aggiungono 450 milioni di gettito arretrato che Roma dovrebbe riconoscere a Trento. In questa situazione, e nella crisi economica in cui ci troviamo, pensare a fare una politica di riduzione della spesa è inutile”. Lo stesso premier Mario Draghi ha detto che è pronto ad uno nuovo scostamento di bilancio per finanziare la ripresa. “Basta, allora, a logiche ragionieristiche, serve il coraggio di fare scelte di investimento che rendano il nostro tessuto più competitivo e in grado di attrarre nuove competenze industriali e, dunque, creare opportunità di sviluppo e innovazione”.

Dunque la richiesta dei sindacati è quella di sospendere ogni revisione dei criteri e attendere che venga definita a livello nazionale tutta la partita del Recovery Plan. “E’ in quel contesto, se necessario, che andranno riviste le politiche industriali provinciali, cercando comunque di armonizzare quanto c’è sul nostro territorio con le misure che verranno introdotte dal Governo”.

E a tal proposito Cgil Cisl uil sollecitano la Giunta provinciale a tenere alta l’attenzione su quanto e come Roma decidere di amministrare il Recovery Fund. “Quelle sono risorse dell’Europa che devono arrivare a tutti i territori, Trentino compreso. Invitiamo dunque la Giunta a fare pressione sul Governo nazionale perché venga riconosciuta la quota parte che ci spetta. Ci giochiamo la nostra possibilità di ripresa”, concludono i tre segretari provinciali.








Trento, 23 marzo 2021

 

 

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