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Coop Alto Garda. Trattativa aperta sul rinnovo del contratto aziendale

Sindacati: il premio aziendale non deve essere un miraggio. No a pagare con i soldi dei lavoratori le difficoltà di bilancio

La trattativa sul rinnovo del contratto aziendale, scaduto a dicembre, per i 150 lavoratori della Coop Alto Garda non è chiusa. Non dovranno essere però i dipendenti a pagare di tasca loro per gli errori di gestione che hanno portato alla situazione finanziaria degli ultimi anni. Lo sostengono i sindacati che la prossima settimana affronteranno insieme agli addetti i punti di maggiore distanza tra le due piattaforme contrattuali, quella aziendale e quella unitaria di Filcams, Fisascat e Uiltucs.
Tra i nodi del contendere, ancora una volta, il premio di risultato che i vertici della Coop vogliono trasformare da fisso in variabile. Semplice la spiegazione: l’attuale situazione finanziaria della società, l’incertezza economica e la concorrenza sempre più forte non consentono più di assicurare una quota fissa mensile aggiuntiva. Una posizione opposta a quella dei sindacati, che non solo puntano a mantenere certo il premio, ma contestano anche i criteri che Coop Alto Garda vorrebbe fissare per il suo raggiungimento. “Si tratta di risultati e performance aziendali difficilmente conseguibili nella situazione attuale – spiegano Francesca Delai, Lamberto Avanzo e Vassiolios Bassios -. Se la coop pretende di far pagare ai lavoratori e alle lavoratrici le conseguenze di una gestione non accurata della società noi non ci stiamo. Nessuno dei parametri che il cda vorrebbe imporre dipendono dai lavoratori. Non ci interessa un premio che si rivela solo un miraggio”.
I sindacati contestano anche le richieste che la Coop avanza sul piano normativo. “Chiedono maggiore flessibilità, anche ai part time, maggiore disponibilità alla mobilità dei punti vendita e sulle plurimansioni, senza alcun riconoscimento per i lavoratori. Siamo disponibili a discutere, ma è fondamentale che anche l’azienda si muova in questa direzione”, concludono i tre sindacalisti.

Trento, 4 marzo 2021

 

 

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