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Assistenza domiciliare. Avviato il confronto con il Comune di Rovereto e la Comunità Vallagarina

Sindacati: priorità alla qualità del servizio e del lavoro di fronte ai bisogni crescenti dei territori. Servono nuovi investimenti anche da parte della Provincia

Potenziare il servizio di assistenza domiciliare per anziani e disabili, ma anche investire sulla qualità dell’offerta e la valorizzazione del lavoro. Sono queste le priorità dei sindacati che sulle procedure per il nuovo affidamento del servizio hanno hanno incontrato ieri il Comune di Rovereto, la Comunità della Vallagarina e il mondo della cooperazione sociale.
Al confronto hanno partecipato l’assessore comunale Mauro Previdi e il commissario Stefano Bisoffi, Cgil Cisl Uil con i segretari confederali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Marcella Tomasi, e le categorie Fp Cgil, Fisascat Cisl e Fp Uil con Luigi Diaspro, Ermanno Ferrari e Elisa Orempuller, la cooperazione sociale con Serenella Cipriani di Consolida.
E’ emerso in modo chiaro che la partita dell’assistenza domiciliare gioca un ruolo centrale per prevenire i rischi connessi all’invecchiamento della popolazione, per sostenere le persone con disabilità o per garantire servizi professionali ai non autosufficienti. Altrettanto evidente è la consapevolezza che non è più rinviabile un rafforzamento di questa tipologia di servizi. Anzi, un loro ampliamento è indispensabile per rispondere alla domanda crescente che arriva dalla comunità.
A tal proposito i sindacati hanno ricordato di avere avuto un confronto, la scorsa settimana, con l’assessora provinciale alla Salute, Stefania Segnana in cui hanno avanzato la richiesta di aumentare le risorse del fondo socio-assistenziale delle Comunità di Valle proprio per consentire agli enti locali di organizzare un servizio domiciliare diffuso ed efficace.
Le amministrazioni, dal canto loro, hanno illustrato i criteri su cui verrà costruito il nuovo bando, cioè l’offerta economicamente più vantaggiosa e sue due lotti separati, uno per il Comune di Rovereto e uno per la Comunità di Valle della Vallagarina. Una scelta che non convince del tutto i sindacati che, da un lato, avrebbero preferito un affidamento unico valido per tutti i quasi 100 mila abitanti della Vallagarina e, dall’altra, avrebbero privilegiato l’offerta tecnica a prezzo fisso, proprio per evitare il ricorso ai ribassi, seppur contenuti, e, dunque, eliminare alla radice il rischio di peggiorare la qualità del servizio e delle condizioni di lavoro.
Proprio per questa ragione hanno chiesto che venga definita una basa d’asta congrua per garantire livelli adeguati di qualità del servizio e la valorizzazione del personale con il rinnovo del contratto territoriale delle cooperative sociali. Il confronto proseguirà nelle prossime settimane anche per verificare nel dettaglio le clausole sociali applicate, i meccanismi per il riconoscimento dei tempi di spostamento degli operatori e l’articolazione oraria del servizio.


2 marzo 2021

 

 

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