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Assistenza domiciliare. Mediazione che valorizza la professionalità del lavoro e la qualità del serv

Sindacati: positivo passo in avanti con il Comune di Trento su Sad. Adesso confronto con tutte le altre amministrazioni locali. “Dalla Provincia ci attendiamo maggiori investimenti su domiciliarità, servizi territoriali e teleassistenza”

Il punto di mediazione raggiunto con il Comune di Trento sul nuovo capitolato di gara per il servizio di assistenza domiciliare (Sad) è un positivo passo in avanti, che dimostra l’attenzione di questa amministrazione sia nei confronti un’utenza fragile sia delle lavoratrici che svolgono un compito gravoso eppure estremamente importante per assicurare una migliore qualità della vita, all’interno della propria abitazione”. Lo sottolineano Cgil Cisl Uil del Trentino con le categorie Fp Cgil, Fisascat Cisl e Uil Fpl rimarcando che l’emendamento presentato dalla Giunta comunale valorizza la professionalità delle lavoratrici. Adesso il confronto aperto con Palazzo Thun sul Sad verrà chiesto anche con le altre amministrazioni comunali e comunità di valle che nei prossimi mesi dovranno predisporre la gara per il servizio. A questo proposito le organizzazioni sindacali hanno già scritto al Comune di Rovereto.
Del resto la domanda di assistenza domiciliare sarà in crescita nei prossimi anni per il progressivo invecchiamento della popolazione. “Per rispondere a questa dinamica le amministrazioni sono chiamate a rivedere i modelli adottati fino a questo momento investendo sull’innovazione e sull’inclusività, partendo anche dalla valorizzazione delle buone pratiche sperimentate in alcuni contesti territoriali e puntando anche sulla tele-assistenza”.
Un cambiamento necessario che per concretizzarsi, però, necessita di adeguate risorse. Attualmente il fondo socio-assistenziale che finanzia i servizi degli enti locali, dopo anni di calo, è fermo alla consistenza stabilita alla fine della scorsa legislatura, ossia poco superiore a 92 milioni di euro annui. Di fronte alla crescita dei bisogni delle famiglie quelle risorse non sono sufficienti e gli enti locali sono costretti ad agire in una costante situazione di pressione per soddisfare le richieste crescenti dell’utenza e le giuste esigenze delle lavoratrici. “E’ ora che la Provincia metta da parte la propaganda sugli ospedali di valle e sulla duplicazione delle specializzazioni ospedaliere in tutti nosocomi di valle e lungo l’asta dell’Adige. Si usa questo argomento solo per illudere i territori, con il rischio di compromettere la qualità dell’assistenza sanitaria territoriale prima di tutto per i cittadini e le famiglie che abitano nelle valli”.
Al contrario la strada è quella di puntare sul rafforzamento della prevenzione e della medicina territoriale, rafforzando l’assistenza sanitaria di base e l’integrazione socio-sanitaria, ma anche sviluppando la telemedicina e la tele-assistenza. Solo così si danno risposte efficaci ai soggetti più fragili, agli anziani e ai disabili. Una questione prioritaria per le tre confederazioni quindi quella del finanziamento dei servizi socio-assistenziali per la quale hanno scritto all’assessora Segnana chiedendo che si apra subito un confronto costruttivo sul tema.

Trento, 17 febbraio 2021

 

 

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