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La Giunta acceleri nell’individuazione delle priorità per la ripresa

Cgil Cisl Uil: Pil trentino già in frenata nel 2019. Serve subito un piano condiviso per l’occupazione e la crescita

Nel 2019 il Trentino è stato tra i pochi territori italiani a far registrare un calo del Pil, pari al -0,2%. Nello stesso periodo l’Alto Adige ha registrato, invece, un incremento dell’1,5% dello stesso indicatore e la media del Nordest ha fatto segnare un aumento dello 0,5%. I dati pubblicati dall’Istat, per Cgil Cisl Uil, sono un’ulteriore conferma che l’economia provinciale era già in rallentamento prima del Covid e che il Trentino rischia di subire un contraccolpo peggiore dalla crisi economica innescata dalla pandemia proprio a causa di criticità già in essere. “Il calo del Pil, se letto con il calo della produttività registrata in provincia negli ultimi anni, deve essere interpretato come un segnale di allarme per le capacità di ripresa della nostra economia – sottolineano i segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. E’ assolutamente urgente che la Giunta provinciale si muova per individuare alcune priorità strategiche per rilanciare l’economia e dunque l’occupazione sul nostro territorio. Intanto è andata sprecata l’occasione della manovra finanziaria. Il Trentino non può permettersi ulteriori ritardi”.
Da qui la sollecitazione a tradurre in concreto l’impegno assunto in Consiglio provinciale per avviare una stagione di confronto con le parti sociali e individuare insieme alcuni assi strategici su cui puntare. “Abbiamo davanti alcune importanti occasioni, a cominciare dalla partita delle risorse legate al Recovery Fund. Sarebbe un errore gravissimo disperdere questa opportunità senza mettere in atto degli interventi che puntino a risolvere i nodi critici che frenano da anni lo sviluppo del Trentino”.
La richiesta è dunque quella di passare in tempi rapidissimi dagli impegni ai fatti concreti, convocando sindacati e imprese. “Il Trentino ha bisogno di investimenti per superare il gap di produttività rispetto ai territori vicini e per accrescere la competitività. Vanno sostenute le imprese che innovano e va riformato l’assetto istituzionale e la pubblica amministrazione perché siano reale supporto ad un tessuto economico che produce e crea ricchezza”, sostengono i tre segretari che chiedono anche di rafforzare la sanità pubblica, puntando sulla medicina di territorio e la tele-assistenza.
E infine il tema del lavoro con la necessità di rafforzare le politiche attive per sostenere i disoccupati nei percorsi di riqualificazione professionale e nuova occupazione. “Ci auguriamo che si possa partire al più presto con un confronto di merito sulle strategie per il Trentino del futuro. Non c’è tempo da perdere”.

23 dicembre 2020

 

 

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