Occupazione. “Su stagionali e Agenzia del Lavoro siamo in grave ritardo”
Per Cgil Cisl Uil bisogna trovare soluzioni rapide e condivise. “Basta promesse, servono i fatti”. Mettere al centro le politiche attive del lavoro significa rafforzare le politiche industriali e di sviluppo
La Giunta provinciale deve comprendere che siamo in grave ritardo, sia sul fronte di Agenzia del lavoro che su quello degli stagionali del turismo. Per colpa dell’emergenza Covid, questi ultimi hanno visto falcidiate le proprie retribuzioni della stagione estiva perché i contratti di lavoro sono durati meno della metà del normale e oggi ancora non hanno potuto iniziare a lavorare per il blocco della stagione invernale e che resteranno senza occupazione se va bene ancora per qualche settimana. Considerata la situazione di incertezza, non possono più attendere.
Lo ribadiamo da mesi: serve sostenere queste lavoratrici e questi lavoratori che percepiscono retribuzioni che non raggiungono i 15mila euro lordi annui in media. Proprio per questo dopo il varo della legge provinciale di stabilità, durante la quale su iniziativa delle minoranze è stato approvato un emendamento specifico, abbiamo chiesto alla Giunta di aprire un confronto immediato per trovare insieme la soluzione più equa, rapida e sostenibile per mettere nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori del turismo le risorse stanziate a maggio, quindi ben sette mesi fa, e che fino ad oggi non sono state spese perché la misura prevista dalla Giunta non funziona. Si tratta di 13 milioni di euro previsti dalla legge “Riparti Trentino” per il potenziamento dell’assegno unico.
Su fronte di Agenzia vanno individuate le risorse per avviare il potenziamento dell’organico a partire dai centri per l’impiego e la stabilizzazione dei lavoratori che hanno operato fino ad oggi in appalto. Serve bandire dei concorsi subito per essere pronti in primavera quando lo sblocco dei licenziamenti comporterà inevitabilmente un aumento della disoccupazione. Rafforzare i servizi pubblici per l’impiego e il sistema di incontro domanda e offerta di lavoro significa infatti sostenere le politiche attive del lavoro che oggi si concretizzano in un rapporto sempre più stretto tra Agenzia del lavoro e i soggetti accreditati della rete dei servizi per l’impiego privati. Per mettere in moto la macchina serve che Agenzia, e insieme a lei anche il Servizio Lavoro e l’Uopsal, possano disporre di nuove risorse umane così da poter coordinare al meglio una macchina complessa che vede la partecipazione di agenzie di somministrazione, enti formativi, i servizi di job guidance dell’Università di Trento e sempre di più anche le eccellenze del nostro sistema di istruzione e della formazione professionale. Anche su questo siamo in grave ritardo. Quindi basta promesse ora servono i fatti.
Possiamo recuperare il tempo perduto solo se si lavora immediatamente ed insieme, Provincia e parti economiche e sociali. Noi stiamo facendo la nostra parte a partire dalla firma con il Coordinamento imprenditori di un accordo territoriale sull'attivazione delle risorse nazionali del Fondo nuove competenze.
Da qui deve nascere un progetto di revisione e potenziamento delle politiche di formazione, riqualificazione e ricollocazione che hanno bisogno anche di un rinnovato impulso alle politiche industriali e dell’innovazione, grazie alle agenzie di sistema a partire da Trentino Sviluppo. Se infatti non si riesce ad attrarre nuove imprese, se non si dà nuovo impulso agli investimenti privati, se non si sostengono le aziende ed i settori che possono creare nuove e più qualificate opportunità di lavoro, se non si punta tutto su un uso produttivo delle risorse disponibili - siano esse provinciale o europee - per gli investimenti pubblici, sarà difficile uscire dalla crisi economica in cui siamo sprofondati. La crescita della produttività e dell’economia locale passa attraverso scelte di sistema che non possono essere divise in tanti singoli settori o misure scoordinate tra loro. Servono politiche sempre più integrare tra loro.
3 dicembre 2021