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Vigilanza privata. Vigilia di Natale in sciopero

Sindacati: lavoratori senza contratto da cinque anni

Cinquantaquattro mesi di trattativa non sono stati sufficienti per arrivare ad un accordo sul rinnovo del contratto nazionale della vigilanza privata. Un accordo che in Italia riguarda 100 mila addetti.

Per questa ragione al termine dell’ultimo incontro senza risultato i sindacati hanno proclamato per dopodomani, 24 dicembre, una giornata di sciopero a livello nazionale. La protesta si svolgerà anche in Trentino come confermano i segretari provinciali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Bassios Vassilios. “La decisione dello sciopero è stata assunta al termine di una lunga riflessione dalle segreterie nazionali nella consapevolezza del momento particolare che attraversa il Paese e del ruolo che questi lavoratori e queste lavoratrici hanno svolto in questi mesi collaborando con soggetto pubblici e privati anche per far rispettare le misure anticontagio e il divieto di assembramento”. Uno sforzo realizzato spesso in condizioni di precaria sicurezza del proprio lavoro. “Quello della salute e della sicurezza di questi addetti è un tema centrale”.

Resta però inaccettabile l’intransigenza delle parti datoriali, incuranti del tempo trascorso senza alcun adeguamento salariale e nelle tutele, strumentalizzano la situazione al solo fine di rinviare sine die il rinnovo del contratto nazionale.

Tutti i tentativi operati dalle organizzazioni sindacali per arrivare ad un accordo – spiegano Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS – si sono scontrati con la netta ritrosia delle associazioni datoriali, il cui unico obiettivo è la conservazione e, persino, il peggioramento delle norme del rapporto di lavoro con la negazione di qualunque riconoscimento salariale”.

 

Nei giorni scorsi le tre categorie Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS, insieme ai segretari generali di CGIL-CISL-UIL, hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai ministri Luciana Lamorgese e Nunzia Catalfo per chiedere un incontro in cui poter approfondire anche i temi che affliggono il settore sotto il profilo regolamentare. Alla lettera fino a questo momento non è seguito alcun riscontro.

 

Trento, 22 dicembre 2020



 

 

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