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Stagione sciistica, fondamentale tutelare anche i lavoratori

Montani (Filt): indispensabile una regia a livello alpino per gestire l’eventuale apertura dello sci

“Se alla fine si decidesse di non aprire gli impianti da sci, almeno fino a Natale, la situazione non sarebbe drammatica solo per le imprese che in modo diretto e indiretto lavorano sul turismo invernale, ma anche per le migliaia di lavoratori precari e stagionali che vedrebbero sfumare la possibilità di un’occupazione per i prossimi mesi. E senza assunzioni non ci sono nemmeno ammortizzatori sociali”. Lo dice Stefano Montani, segretario della Filt del Trentino che insiste affinché nel dibattito sui ristori per le imprese si inserisca anche il tema del sostegno al reddito dei lavoratori e delle lavoratrici. “E’ vero che senza sci si rischia una situazione drammatica per l’impatto su economia e occupazione. Anche per questa ragione ha senso la richiesta di quanti, tra gli imprenditori, chiedono la creazione di una regia unica dell’arco alpino per gestire la situazione. Muoversi a macchia di leopardo, magari con gli impianti chiusi in Italia, ma che funzionano a pieno ritmo appena oltre confine sarebbe dannoso sul piano economico, ma anche della sicurezza per la salute se le persone ricominceranno a muoversi”.

Montani dunque mette sul tavolo anche un’altra questione. “Improvvisamente il Covid sembra aver svelato la valenza dello sci per la nostra economia – commenta amaro -. Ci auguriamo che questa attenzione si mantenga anche ad emergenza conclusa e ristori arrivati, perché il comparto ha punte d’eccellenza, ma anche tante piccole realtà che fanno fatica. Sarebbe ora che tutte attività economiche che vivono dell’indotto dello sci, investissero concretamente nelle società funiviarie più piccole e in difficoltà, garantendo loro un futuro. Questo a vantaggio di tutto il territorio”.

 

Trento, 26 novembre 2020

 

 

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