Santa Chiara: 1 Oss per 90 pazienti
Aumentano le esigenze e si riduce il personale
«Un solo Operatore socio sanitario (Oss) per 90 pazienti suddivisi tra medicina A e B, pneumologia, ematologia eccetera. Il personale chiede un confronto, e la direzione risponde con una riunione in videoconferenza, convocata per il 19 novembre, a cui potrà partecipare solo un operatore per ogni figura professionale: una restrizione che sta già creando malumori – spiegano Marco Cont e Gianna Colle della Funzione pubblica Cgil –. La giunta provinciale deve assolutamente rivedere i parametri di minutaggio paziente/operatore: le esigenze sono totalmente cambiate e non si può pensare di seguire i pazienti col cronometro in mano».
La situazione, comunque, è in peggioramento: il reparto di medicina è stato convertito interamente al Covid, con aumento dei tempi per l’assistenza ai pazienti ma anche per la vestizione e svestizione del personale; personale tra cui cominciano ad aumentare i contagiati, con la conseguenza che chi è in salute deve sopperire alle carenze. Si viene avvisati telefonicamente, giorno per giorno, su che turno si dovrà fare: soluzione che sta mettendo sotto pressione anche i coordinatori, incaricati di compensare le assenze con le già risicate risorse. Intanto i rientri sui giorni di riposo si sommano e il recupero psicofisico non c'è mai. I minuti necessari per assistere pazienti sempre più in difficoltà è in aumento: emerge quindi che il minutaggio previsto dai parametri provinciali risulta insufficiente rispetto ai bisogni reali.
In un tale quadro: «Nell’ultimo anno c’è stata una graduale riduzione di 4 unità Oss a tempo pieno e 1 unità a tempo parziale, e riducendo a 1 solo operatore per il turno notturno, durante il quale deve garantire assistenza ai reparti di medicina A, medicina B, medicina alta intensità e supporto ai reparti di ematologia, malattie infettive e pneumologia».