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Stagione sciistica. Servono risposte anche per i 700 lavoratori del fune

Montani (Filt): se gli impianti partiranno gli stagionali devono essere assunti con contratti di durata adeguata. Servono garanzie occupazionali e risorse per gli ammortizzatori sociali

Servono garanzie occupazionali per gli addetti degli impianti a fune. Se la stagione invernale partirà servono impegni precisi da parte delle società che gestiscono gli impianti sull’assunzione degli stagionali con contratti della durata degli anni scorsi. Se così non fosse questi lavoratori, almeno 700, rischiano di rimanere senza lavoro e senza ammortizzatori sociali”. Lo dice Stefano Montani, segretario provinciale della Filt Cgil, commentando la scelta della Giunta provinciale di inserire 5milioni di euro nel bilancio provinciale per sostenere le spese da innevamento artificiale delle società impiantiste in una stagione molto incerta. “Pretendiamo che la stessa attenzione l’assessore Failoni la riservi anche ai lavoratori del comparto. Si tratta di 700 famiglie che in queste settimane sono con il fiato sospeso – prosegue Montani -. Per questa ragione avremmo voluto che la Provincia oltre a ristorare le imprese le sollecitasse anche ad assumersi responsabilità di fronte ai lavoratori. E’ ancora in tempo per farlo”.

Intanto la Filt ha scritto al presidente provinciale di Anef, la società che rappresenta gli impiantisti. “Se, come auspicabile, arriverà il via libera per la pratica dello sci a tutti i livelli, un obbiettivo deve essere, oltre a garantire la sicurezza del personale e degli utenti degli impianti sciistici, la tutela e la salvaguardia dei livelli occupazionali”. Dunque con contratti stagionali della durata degli anni precedenti. Questo garantirebbe ai lavoratori stagionali, in caso di chiusura anticipata della stagione, di poter accedere alla cassa integrazione attraverso il Fondo trentino di Solidarietà. Da qui la seconda richiesta rivolta a Piazza Dante sugli stanziamenti aggiuntivi per rimpinguare il Fondo.

Intanto non sono poche le nubi che si addensano sulla nuova stagione. Al di là dell’ottimismo dell’assessore competente ad oggi è certo che prima di procedere all’assunzione del personale stagionale sarà necessaria l’approvazione del protocollo sulla sicurezza per il settore. Testo che una volta approvato dalla Conferenza stato Regioni e Province Autonome dovrà ottenere il via libera del Comitato tecnico scientifico nazionale. “Vogliamo restare ottimisti, ma anche realisti. L’attuale andamento dei contagi, soprattutto in regioni come la Lombardia e il Veneto, tradizionali bacini di provenienza di moltissimi turisti invernali sulle nostre piste, creano non poche preoccupazioni. Per questa ragione bisogna essere pronti oggi per tutelare l’occupazione e per mettere in atto tutte le procedure organizzative perché un eventuale avvio di stagione avvenga nella massima sicurezza per i lavoratori e gli utenti”, conclude Montani.

 

 

 

 

Trento, 11 novembre 2020

 

 

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