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Sindacati pensionati: tutelare le persone anziane ma no a lockdown anagrafico

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Non isoliamo le persone anziane, né a casa loro né nelle Rsa e nelle case di riposo. Gli anziani sono cittadini come tutti gli altri e hanno doveri, ma anche diritti, e non possono essere soggetti a misure di isolamento anagrafico forzato. Occorre tutelarli sì, ma in una condizione di conforto e sostegno quotidiano, dato dall’amore e dalla vicinanza dei loro cari. Occorre tutelarli anche con il potenziamento del Servizio sanitario nazionale, con una maggiore integrazione sociosanitaria e il rafforzamento della medicina di prossimità”. È quanto dichiarano unitariamente i Segretari generali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil Ivan Pedretti, Piero Ragazzini e Carmelo Barbagallo in risposta alle ipotesi di misure di prevenzione al rischio di contagio da Covid-19 paventate da più parti, che vorrebbero rinchiudere le persone anziane in una sorta di “lockdown generazionale”. Una considerazione condivisa a livello locale anche dal segretario Ruggero Purin.

“Le persone anziane sono, non solo la storia di questo Paese, ma anche la sua contemporaneità, rappresentata dall’aiuto che riescono a dare alle nostre famiglie ogni volta che fanno compagnia ai nostri figli e ai nipoti, o quando le sostengono di fronte alle necessità, anche economiche, derivanti da una crisi che in questi anni attanaglia il nostro Paese. Ora l’emergenza Coronavirus ci pone dinanzi all’ennesima prova – affermano i sindacati dei pensionati – prova che il Paese deve dimostrare di saper affrontare e superare non rinchiudendo gli anziani in una sorta di prigione, lontano dai propri affetti, ma difendendoli dal pericolo al quale sono esposti, attraverso misure atte a fornire l’assistenza di cui hanno bisogno senza, però, negare loro tutta la vicinanza e l’affetto che meritano, considerato il fatto che l’isolamento totale li danneggerebbe fortemente e li porrebbe di fronte al pericolo non solo di un disagio psichico ma anche a quello di potersi ammalare di altre patologie, senza possibilità di ricevere le cure adeguate.”

 

 

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