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Emergenza Covid-19. “Servono subito misure di contenimento, altrimenti il lockdown si avvicina”

Per Cgil Cisl Uil non basta criticare il Dpcm, bisogna agire ora per evitare la saturazione delle terapie intensive. Solo così si possono salvare scuola, attività economiche e turismo

Dichiarazioni dei segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti

Lo abbiamo detto fin da questa estate: bisogna essere pronti a tutto per contenere la diffusione del Covid prima di rischiare il collasso del sistema sanitario in inverno ma va evitato con ogni mezzo anche un nuovo lockdown. Per questo bisogna agire subito con misure straordinarie perché la situazione è già grave. Con un valore di Rt all’1,5 il tracciamento diventa sempre più difficile e purtroppo siamo in ritardo con l’attuazione del Piano di potenziamento e riorganizzazione della rete assistenziale territoriale approvato dalla Giunta solo lo scorso 18 settembre.
Se la sanità pubblica fatica ad isolare i contagiati che crescono di giorno in giorno, bisogna agire subito anche su altri versanti per ridurre la circolazione del virus visto che ormai il 40% dei positivi ha sintomi e questo fa salire i potenziali ricoveri.
Il Presidente Fugatti non può semplicemente criticare i contenuti del Dpcm. Considerati gli ampi margini di autonomia garantiti dal nuovo provvedimento del Governo, ora deve adottare subito misure di contenimento capaci di abbassare il tasso di trasmissione del virus. Ogni minuto perso dal Presidente Fugatti, avvicina il rischio di un nuovo lockdown. E poco importa se a decretarlo sarà lo Stato o la Provincia autonoma di Trento: sarà comunque un disastro economico e sociale di cui dovrà assumersi la responsabilità la Giunta, soprattutto se dovesse malauguratamente arrivare senza una preparazione accurata e con una adeguata programmazione come invece è avvenuto recentemente in Israele.
Se davvero Fugatti, come noi e le imprese, vuole tenere aperte scuole, attività economiche e dare una reale speranza alla stagione turistica invernale, allora non bastano le parole, servono azioni concrete e rapide. Serve utilizzare le leve dell’Autonomia subito con piena responsabilità e farlo ora. Perché dobbiamo tutti ricordarci che l’11 marzo quando il Governo sospese tutte le attività commerciali, in Trentino i ricoverati in terapia intensiva erano solo 4 e crebbero fino agli 81 di inizio aprile, nonostante tre settimane di lockdown sempre più duro.
Oggi per fortuna non siamo in questa condizione e abbiamo più strumenti per curare i malati. Ma i numeri stanno crescendo e questa volta abbiamo davanti una sfida ancora più ardua della primavera scorsa: dobbiamo evitare il collasso del sistema sanitario e contestualmente scongiurare il rischio di un nuovo lockdown. Portare la nave in porto in mezzo alla tempesta presuppone scelte dure da fare ora ma che non saranno mai così drammatiche come finire addosso ad uno di questi due scogli.
Noi siamo pronti a fare la nostra parte e per questo da oltre un mese chiediamo, inascoltati, la riattivazione del tavolo Covid tra tutte la parti economiche e sociali.
Se invece la strategia del Presidente Fugatti fosse solo quella di non finire con il cerino in mano, evitando così di assumere decisioni forti per paura del loro costo elettorale, abbiamo già perso tutti e con noi la nostra Autonomia che si difende solo utilizzando le sue prerogative, per affrontare i problemi del nostro territorio, in anticipo e meglio di quanto possa fare lo Stato”.

25 ottobre 2020

 

 

 

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