Bilancio 2021-2023. Si apra il confronto per costruire misure condivise
Cgil Cisl Uil: la Giunta dimostri disponibilità al dialogo. Serve però un cambio di passo per approntare interventi capaci di costruire una ripresa solida oltre l’emergenza
Dopo la pandemia il Trentino non sarà più lo stesso. Per questa ragione bisogna porre subito le basi per costruire una ripartenza economica solida che non lasci indietro nessuno. Parte da questa pressante consapevolezza la richiesta inviata ieri da Cgil Cisl Uil all’indirizzo del presidente Maurizio Fugatti. I sindacati hanno chiesto un incontro urgente sui contenuti del bilancio 2021-2023, della legge di stabilità e del documento di programmazione economica. “Quanto ci attende è uno scenario complesso, che non può essere in alcun modo gestito solo con provvedimenti emergenziali – fanno notare i segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. E’ ora di costruire un piano condiviso di interventi per la ripresa, la crescita e la coesione sociale con misure che non siano solo interventi tampone, certo utilissimi nell’immediato, ma che debbono lasciare progressivamente spazio a riforme strutturali di maggior impatto. Un piano che guardi alla fine della legislatura con investimenti pubblici e misure a sostegno degli investimenti privati e dell’occupazione, in grado di rafforzare la produttività e qualificare il welfare come investimento a sostegno di lavoratori, pensionati e famiglie”.
La crisi economica non è ad una svolta e la risalita dei contagi impatterà in negativo sugli indicatori di crescita, determinando nuove difficoltà per le imprese e per il mercato del lavoro. A preoccupare sono le prospettive tutt’altro che rassicuranti che arrivano dal turismo, fattore da cui dipende una fetta importante del Pil trentino. “Oggi pensare ad una stagione invernale in crescita è azzardato, non siamo nemmeno in grado di sapere se si partirà e come – proseguono i sindacalisti -. Per questo riteniamo che non ci sia più tempo di temporeggiare, ma sia arrivato il momento di coinvolgere le parti sociali, il mondo economico, il terzo settore e il mondo della conoscenza per delineare insieme strategie condivise che traghettino la nostra comunità oltre questa situazione, oltre l’emergenza”.
Per farlo, però, è indispensabile che la Giunta cambi metodo e dimostri apertura al dialogo e al confronto. “Apertura che fino a questo momento, almeno per quanto ci riguarda, è stata minima e solo formale. Siamo però fiduciosi che l’Esecutivo prenda finalmente atto della situazione drammatica in cui ci troviamo e sia disposta a costruire insieme un piano di misure e riforme che porti il Trentino oltre l’emergenza”, concludono i tre segretari.
Trento, 21 ottobre 2020