Pulizie. Da sette anni senza contratto
Domani attivo di tutti i delegati e le delegate. Sindacati: “La Provincia si faccia carico del bonus Covid per queste lavoratrici”. Attenzione massima sui nuovi bandi delle pulizie per gli enti e la sanità.
La pandemia ha reso il loro lavoro preziosissimo, però le loro condizioni sempre pessime tanto che da sette anni sono in attesa di un contratto che non arriva. Sono gli addetti e le addette alle pulizie e alla sanificazione, figure di cui ci si è accorti nei momenti più drammatici dell’emergenza sanitaria, ma l’attenzione è durata poco e nell’arco di qualche mese i buoni propositi e la riapertura del tavolo contrattuale sono scemati. Così il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da sette anni, è ancora un miraggio e i lavoratori e le lavoratrici sono spesso vittime di appalti al massimo ribasso che tagliano il costo del lavoro peggiorando le loro condizioni di lavoro. A questo si aggiunge la questione del premio provinciale Covid, che per le lavoratrici del settore potrebbe rivelarsi una beffa. Lo denunciano anche Filcams, Fisascat e Uiltrasporti che domani, mercoledì 7 ottobre hanno convocato alle 10,30 tutti i delegati e le delegate per discutere della situazione e decidere quali azioni intraprendere. La riunione si svolgerà contemporaneamente su tutto il territorio nazionale e sono previsti dei collegamenti in video conferenza. Una delegazione di lavoratrici di tutte e tre sigle parteciperà in presenza in sala Gabardi, in Cgil del Trentine
Per quanto riguarda gli appalti le tre sigle sindacali ricordano che per moltissimi di questi addetti i cambi appalto comportano un peggioramento delle condizioni di contrattuali e retributive. “In Trentino abbiamo posto un argine a questa deriva almeno sul fronte pubblico con la nuova legge sugli appalti e la cancellazione del maxi-appalto delle pulizie negli enti locali, adesso però attendiamo la definizione del nuovo bando di gara e attendiamo di essere coinvolti preventivamente – fanno notare le sindacaliste Paola Bassetti e Francesca Delai, Francesca Vespa e Antonella Didu -. E’ indispensabile che le nuove regole mettano nero su bianco il mantenimento delle stesse condizioni contrattuali e retributive”.
I sindacati non sono disposti a fare sconti neppure sulla questione del premio provinciale Covid. “La Provincia ha previsto la compartecipazione al bonus da parte delle ditte in appalto. Senza questa condizione Piazza Dante non eroga il premio – sottolineano Bassetti, Delai, Vespa e Didu-. Per noi questo è solo un modo per scaricare le responsabilità su altri. Il premio deve essere erogato interamente dalla Provincia. Se così non è si dividono i lavoratori tra serie A e serie B e a rimetterci sono sempre i più deboli. Alle parole devono seguire i fatti in questo modo, ci sembra invece che per l’ennesima volta le addette alle pulizie vengano prese in giro”.
La pandemia del resto ha messo a nudo le condizioni di precarietà in cui operano molti di questi addetti. Lavoratori e lavoratrici, però, in Trentino come nel resto d’Italia non sono più disposti ad aspettare.
Trento, 6 ottobre 2020