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Ripartire dal lavoro, Cgil Cisl Uil oggi in presidio anche a Trento

Appello a Governo: servono scelte coraggiose per fare ripartire il Paese e creare occupazione Sindacati trentini: priorità massima agli investimenti sulla sanità. Non ci possiamo permettere nuovi lockdown

Ripartire dal lavoro, Cgil Cisl Uil oggi in presidio anche a Trento

Anche a Trento come in altre venti piazze italiane si è svolta oggi la mobilitazione di Cgil Cisl Uil del Trentino per sollecitare il Governo a compiere scelte coraggiose per fare ripartire il Paese e creare nuova occupazione. Dalle piazze anche un monito a Confindustria: la valenza dei contratti nazionali non si mette in discussione.
Lavoratori e sindacati trentini si sono riuniti in presidio davanti al Commissariato del Governo.
Tante le questioni portate in piazza, come ha sottolineato nel suo intervento Rocco Palombella della Uilm nazionale: la proroga degli ammortizzatori sociali e le vertenze aperte; la riforma fiscale e la lotta all’evasione; il rinnovo dei contratti nazionali pubblici e privati che riguarda oltre dieci milioni di lavoratori; il diritto all’istruzione e ad una scuola sicura; sanità pubblica, sicurezza sul lavoro, conoscenza e cultura; investimenti, politiche industriali, digitalizzazione, lavoro stabile e sostenibile, mezzogiorno; legge per la non autosufficienza, previdenza e inclusione sociale.
Palombella ha rivendicato gli accordi raggiunti con l’Esecutivo Conte su cassa integrazione, lavori essenziali, protocolli per la sicurezza. “Adesso - ha aggiunto – vogliamo che il Governo ci ascolti e ci coinvolga sulle strategie per fare ripartire il Paese. Dall’Europa arrivano risorse ingenti, ma i soldi da soli non sono sufficienti. Bisogna investire sul lavoro”.
Per Cgil Cisl Uil “servono nuove risposte in particolare per giovani, donne e pensionati che in questi mesi hanno pagato, più di altri, la mancata pianificazione di misure in grado di garantire un supporto concreto. Il Paese ha bisogno di ricomporre un tessuto sociale che l’emergenza Covid ha messo e sta mettendo tutt’ora a dura prova, a partire dal sistema sanitario”.
Proprio sul tema sanitario si è concentrata l’attenzione delle segreterie provinciali che hanno anche sottolineatola difficoltà di trovare un piano di azioni condivise con la giunta provinciale per fare ripartire il Trentino dopo la pandemia. “La priorità ad oggi è ancora quella sanitaria: servono maggiori investimenti per rafforzare l’organizzazione sanitaria, le risorse umane e la prevenzione sul territorio. Fare appello ai cittadini perché rispettino le regole di comportamento è importante, ma non sufficiente. Servono risorse per rafforzare le misure di prevenzione dal contagio di Covid- 19. Siamo tutti perfettamente consapevoli che il tessuto sociale ed economico non potrebbe reggere un nuovo lockdown”. Da qui l’appello anche al Governo provinciale perché su strategie sanitarie e politiche economiche cambi passo aprendo finalmente un confronto con le parti sociali e le associazioni datoriali. “Dalla crisi si esce uniti, non creando divisioni. Servono scelte coraggiose per spingere la crescita e rafforzare la coesione sociale”.

 

 

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