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Sciopero di 4 ore sui turni e in giornata in Sicor con presidio davanti ai cancelli

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L’adesione allo sciopero di oggi è la più evidente risposta dei lavoratori e delle lavoratrici Sicor alle dichiarazioni provocatorie dell'Amministratore Delegato.
La contrattazione integrativa alla Sicor, prima ancora del mancato rinnovo del Premio di Risultato l’anno scorso e dell’assorbimento del superminimo collettivo avvenuto quest’anno, era comunque di gran lunga più povera di quanto dichiarato dall’azienda. E coi tagli messi in campo dal nuovo Amministratore, le retribuzioni per le famiglie caleranno in maniera pesante, fino ad azzerare del tutto, nel giro di breve tempo, l’intero salario integrativo, frutto di decenni di contrattazioni e di lotte dei lavoratori.
Altro che 40% e 33%, come dichiarato dall’azienda! Fosse vero, ci sarebbe da chiedere fior fior di arretrati, come i lavoratori hanno scritto sui loro striscioni.
Numeri, quelli dell’azienda, del tutto campati in aria, o magari frutto del conteggio anche della contrattazione individuale dei livelli alti e dirigenziali, gli ultimi nulla avendo a che fare con la contrattazione collettiva, che si applica a tutti i lavoratori.
Dai dati in possesso del sindacato sui bilanci di tutte le aziende del nord Italia, tuttavia, il costo del lavoro della Sicor in rapporto al fatturato è sempre stato pienamente in linea, persino leggermente inferiore, a quello delle aziende dello stesso settore, così come il costo medio del lavoro.
Ha inoltre generato indignazione il fatto che, nella sua lettera, l’Amministratore Delegato abbia parlato di “un sacrificio di tutti” per “non dover sacrificare molti”, lasciando intendere che nemmeno un totale azzeramento della contrattazione integrativa salverebbe le maestranze dall’intento dell’Amministratore di licenziare, in un’azienda che – lo ribadiamo – continua ad aver bisogno di lavoro su 3 turni, di ricorso al lavoro straordinario e di nuove assunzioni.
Si tratta insomma di un linguaggio intimidatorio, che ha avuto l’effetto di esacerbare ulteriormente gli animi.
La Sicor, lo ribadiamo, è un’azienda sanissima. Nel 2019 ha generato circa 1,2 milioni di euro di utile, in un anno nel quale non solo ha pagato per intero la contrattazione collettiva – il Superminimo, la 14ma e il Premio di Risultato - ma ha anche normalmente erogato gli aumenti contrattuali del CCNL e si è fatta carico di uscite straordinarie sul costo del lavoro, quali il pagamento di arretrati agli ex somministrati. Inoltre, la Sicor non si è mai trovata nelle condizioni di dover fare licenziamenti collettivi, né praticamente ha mai fatto ricorso alla cassa integrazione, nemmeno negli anni più bui della crisi.
Ebbene, in un’azienda in ottima salute, da un giorno all'altro, l'AD comunica ai dipendenti, che in ogni azienda sono coloro che la ricchezza la generano col proprio lavoro, un drastico, immediato e del tutto immotivato taglio dei salari, minacciando, come fosse una pistola puntata alla tempia, di voler operare anche dei licenziamenti.
Che dire? La mobilitazione proseguirà.

 

 

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