Evasione fiscale, tenera alta la guardia per contrastare lo sfruttamento dei lavoratori
Cgil Cisl Uil: sostenere le imprese sane e i lavoratori per scoraggiare il ricorso a canali e modalità illecite
Cgil Cisl Uil del Trentino esprimono apprezzamento per l’operazione condotta dalla Guardia di Finanza ad Arco che ha permesso di fare emergere un significativo caso di evasione fiscale e non nascondono la preoccupazione per episodi che si ripetono ormai anche in Trentino. “Illeciti di questo tipo danneggiano non solo l’erario pubblico e dunque l’intera collettività, ma anche le imprese oneste che subiscono in questo modo un ingiusto dumping - fanno notare i tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Come spesso accade e così è stato accertato anche in questo caso, fenomeni di questo tipo si portano dietro anche la gestione irregolare dei rapporti di lavoro, con il ricorso al lavoro in nero o comunque a forme di lavoro in grigio. Tutto questo danneggia i lavoratori e le lavoratrici che ci perdono in termini di retribuzione, copertura contributiva, ma anche di tutele e molto spesso anche di sicurezza perché chi opera ai margini dell’illecito difficilmente rispetta le norme su salute e sicurezza né si preoccupa del rispetto degli accordi contrattuali”.
Cgil Cisl Uil chiedono, dunque, di alzare la guardia nel contrasto all’evasione fiscale. “Sicuramente va nella giusta direzione il protocollo sottoscritto nel luglio scorso con le forze dell’ordine, la Provincia di Trento, le parti sociali e datoriali. E’ importante creare una rete diffusa di monitoraggio e controllo che scoraggi il diffondersi di un modo illecito di fare business”.
Un’attenzione che secondo i sindacati deve essere ancora maggiore in un periodo di crisi come quello attuale, in cui le imprese in difficoltà potrebbero cercare facili scorciatoie fuori dalla legge, anche solo per rimanere in equilibrio sul mercato. Allo stesso tempo i lavoratori in un periodo di mercato del lavoro in contrazione potrebbero essere disposti o costretti ad accettare condizioni di irregolarità. “Per questo è importante non solo controllare, monitorare e sanzionare, ma anche che la Provincia faccia la propria parte mettendo in campo tutte le misure adeguate di sostegno economico per consentire alle imprese di andare avanti e ai lavoratori e alle loro famiglie di avere redditi sufficienti”, concludono i tre segretari.
Trento, 4 settembre 2020