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Consumi. Urgenti misure per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie

Cgil Cisl Uil: serve anche un piano di investimenti che crei occupazione. La priorità assoluta per il sindacato resta il potenziamento del sistema sanitario per gestire l’epidemia ed evitare nuovi lockdown esiziali per economia e lavoro

Con il lockdown e la crisi economica era prevedibile un drastico calo dei consumi. L’analisi di Confcommercio conferma le nostre fortissime preoccupazioni sul ridimensionamento del reddito delle famiglie e l’urgenza di investire per sostenere il potere d’acquisto e la domanda di beni in funzione anticiclica”. Lo rivendicano i tre segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, commentando quanto emerge dallo studio. Le tre confederazioni tornano dunque sulle misure indispensabili per uscire da questa situazione, che rischia di far sprofondare il Trentino in un periodo di depressione economica. “E’ da marzo che chiediamo alla Giunta provinciale di varare misure importanti per sostenere i redditi dei lavoratori e delle famiglie decurtati da disoccupazione e cassa integrazione – sottolineano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Se le famiglie non hanno sufficiente disponibilità economica tagliano sui consumi e dunque l’economia resta al palo. Le misure per i cassaintegrati sono operative da metà agosto, mentre quelle per sostenere i nuclei a rischio povertà non sono ancora stati approvati dalla Giunta. L’Esecutivo ha dato scarsa importanza a questo nostro monito. Ora i dati parlano chiaro”. Appare importante, per sostenere i redditi, ripristinare anche l’esenzione dell’addizionale regionale Irpef per i nuclei meno abbienti.
Allo stesso tempo per Cgil Cisl Uil non è più rinviabile un piano di investimenti che sostenga il tessuto economico locale. “Solo in questo modo le imprese potranno creare nuova occupazione, contribuendo ad invertire il trend negativo delle assunzioni. Dall’altra il pubblico è chiamato a sostenere i soggetti più fragili sul mercato del lavoro con misure di formazione e riqualificazione, oltre che con politiche passive”.
In ogni caso, per le tre sigle sindacali, qualsiasi piano di sostegno all’occupazione e alle imprese non può prescindere dalla definizione di un piano sanitario di prevenzione per l’autunno e l’inverno. “Quella sanitaria resta la priorità. La Giunta deve organizzare il sistema di sanità pubblica territoriale perché sia pronto per mettere in campo da subito misure di prevenzione dei contagi, in particolare nei luoghi di lavoro, e per gestire un possibile riacutizzarsi dell’epidemia nei prossimi mesi. Deve essere messo in campo ogni strategia per tenere sotto controllo la diffusione del coronavirus. Il rischio, insostenibile per l’economia e per il lavoro, sarebbe una nuova chiusura totale”, concludono.

Trento, 1° settembre 2020

 

 

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