Una guida multilingue per orientarsi tra diritti e doveri del mondo del lavoro
Iniziativa di Cgil Cisl Uil con coop Arcobaleno e Centro Astalli Trento. “L’occupazione resta tra i principali strumenti di integrazione”
L’inclusione sociale degli stranieri passa anche attraverso il lavoro. Un lavoro che deve essere regolare, dunque garantire tutele e diritti anche ai cittadini e alle cittadine immigrati. È da qui che è partito più di un anno fa il progetto “Sindacati senza frontiere” di Cgil Cisl Uil con la Cooperativa Arcobaleno e il Centro Astalli Trento che ha portato sindacati ed operatori sociali ad organizzare prima un ciclo di incontri per i rifugiati ospiti delle strutture d’accoglienza provinciali sui temi del lavoro e oggi, simbolicamente alla vigilia della Giornata Mondiale del Rifugiato, a concludere la prima tappa di questo percorso con la pubblicazione della guida multilingue “Il lavoro spiegato in parole semplici”.
«Con la chiusura dei progetti di accoglienza e il taglio al servizio di orientamento al lavoro voluti dall’attuale giunta provinciale abbiamo deciso che dovevamo darci da fare per riempire quello spazio lasciato ingiustamente vuoto – dicono i responsabili immigrazione di Cgil Cisl Uil del Trentino, Assou El Barji, Milena Sega e Matteo Salvetti -. Da qui è nata la collaborazione con il Centro Astalli e la Cooperativa Arcobaleno con cui abbiamo messo a sistema un obiettivo comune: fornire a queste persone, che fanno parte a tutti gli effetti della comunità trentina, degli strumenti semplici per orientarsi sul mercato del lavoro locale, che ha per loro delle regole sconosciute e complesse. Ma anche delle informazioni sulle tutele a cui hanno diritto e sui doveri che devono rispettare. È solo facendo formazione e informazione che possiamo evitare che queste persone finiscano in contesti di irregolarità e lavoro nero, sfruttati».
La guida è stata realizzata in cinque lingue, italiano, inglese, francese arabo e urdu, e in modo semplice fornisce le informazioni di base su cosa fare in caso di assunzione, quali sono i documenti necessari, le diverse tipologie contrattuali, soffermandosi anche sul diritto alla retribuzione e sul tema della tutela della salute e della sicurezza.
Attualmente le persone richiedenti asilo e rifugiate accolte nei progetti di accoglienza in Trentino sono 858 e molti di loro, insieme a chi già vive in autonomia sul territorio, sono impegnati nei diversi settori produttivi trentini, in particolare l’agricoltura, il turismo e l’edilizia.
«Il lavoro resta uno dei principali fattori di integrazione per gli immigrati, per questa ragione si deve fare tutto il possibile perché sia un’occupazione regolare. Allo stesso tempo non dobbiamo dimenticare che molte delle nostre famiglie e delle nostre aziende non potrebbero fare a meno della manodopera straniera. Investire su accoglienza e integrazione conviene a tutti, trentini in primis, ed è miope vedere come chi ci governa non ne prenda atto con lungimiranza politica», concludono El Barji, Sega e Salvetti.
In tal senso la sentenza della Suprema Corte che stabilisce il diritto all’iscrizione all’anagrafe per i richiedenti asilo segna un importante passo avanti nella direzione del riconoscimento dell’uguaglianza e dei diritti di tutti i cittadini, smontando un tassello del Decreto Sicurezza, che limitava l’accesso ai servizi per questi cittadini.
Altro passo avanti è anche la possibilità di regolarizzazione, anche se i limiti imposti dalla norma e l’impossibilità di applicarla a tutti i settori produttivi ne sta limitando l’applicazione, è stato fatto notare in conferenza stampa oggi.
La guida sul lavoro è disponibile gratuitamente presso gli uffici immigrati di Cgil Cisl Uil e nelle sedi di Centro Astalli e cooperativa Arcobaleno.
Trento, 17 luglio 2020