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Indennità Covid: trattamenti diversi anche tra colleghi dello stesso reparto

L'intervento di Marco Cont e Gianna Colle

Indennità Covid: trattamenti diversi anche tra colleghi dello stesso reparto

Marco Cont e Gianna Colle, referenti del settore sanità per la Funzione Pubblica Cgil, denunciano: «Molti lavoratori delle unità operative degli ospedali dell’Azienda sanitaria ci hanno segnalato di non aver ricevuto il “premio Covid”. Addirittura, all’interno della stessa “u.o.” solo una parte dei dipendenti se lo è visto riconoscere, nonostante tutti avessero lavorato nel periodo dal 17 marzo al 30 aprile. Inoltre non è stata data alcuna spiegazione in merito alle esclusioni».

Le scelte della giunta, dunque, continuano a deludere tutti quei lavoratori che la giunta stessa ha più volte definito eroi, salvo poi abbandonarli nel momento di riconoscere loro l’impegno profuso. Scelte sempre unilaterali e dunque nate già viziate dal mancato confronto coi lavoratori e i loro rappresentanti; scelte che poi, nella loro realizzazione pratica, accentuano ulteriormente – e di nuovo senza alcuna spiegazione – le disparità tra le persone e l’arbitrarietà con cui procede la giunta Fugatti.

«Come Fp Cgil ci teniamo a farci portavoce di tutte le lavoratrici e i lavoratori che hanno contribuito a sostenere l’intero sistema sanitario trentino: dagli ausiliari agli amministrativi, dagli infermieri agli operai, i tecnici di tutta l’Apss e non solo, se pensiamo alle strutture di supporto riconvertite e adibite temporaneamente all’accoglienza dei pazienti Covid, che hanno contribuito a rispondere prontamente e professionalmente all’emergenza e sono pertanto meritevoli di ricevere l’incentivo. Rispetto agli amministrativi, ad esempio, va detto che velocemente e prontamente hanno predisposto la documentazione per le assunzioni immediate di medici, infermieri, tecnici di laboratorio eccetera. Senza di loro, che hanno garantito questo lavorando sia in presenza sia in smart working, l'attività non sarebbe potuta procedere tanto celermente.

Qualcuno dovrà spiegare quale sia la differenza di rischio tra chi ha assistito pazienti accertati Covid-positivi con tutti gli idonei e specifici dispositivi di protezione individuale e chi si è trovato ad assistere pazienti asintomatici, senza tampone, o in attesa di essere esaminati, protetti solo da dispositivi standard.

Premiare il disagio sopportato significa considerare chi si è visto aumentare il carico di lavoro per far fronte alle richieste di tutti i reparti. Parliamo dunque anche della logistica, dei presidi, dei farmaci, degli operai addetti agli impianti, degli oss che si sono adoperati per rivoluzionare il proprio reparto facendo anche da facchini, chi si è reso disponibile ad andare a lavorare in un altro reparto o in un’altra struttura e gli esempi potrebbero continuare».

Alla luce di queste nuove e ulteriori ingiustizie, Fp Cgil torna a chiedere di essere coinvolta nell’erogazione della seconda tranche della "indennità provinciale covid".

 

 

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