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Scuola, servono più risorse per guardare oltre l’emergenza

Mazzacca (Flc): indispensabili almeno 70milioni solo per adeguare le strutture e prevedere nuove assunzioni. Sono state proposte modifiche contrattuali per i docenti per adeguarsi alle nuove esigenze, ma non devono essere sulla pelle dei lavoratori

Scuola, servono più risorse per guardare oltre l’emergenza

Alla scuola trentina servono risorse. E ne servono tante. I 10 milioni di euro che arriveranno dallo Stato per adeguare anche le strutture locali e sopperire alla carenza di organici saranno solo una goccia nel mare. Ne è certa Cinzia Mazzacca, segretaria provinciale della Flc, che a margine dell’incontro di questa mattina con l’assessore Mirko Bisesti e i dirigenti provinciali Roberto Ceccato, Silvio Fedrigotti e il presidente dell'APRaN Giorgio Bolego, sulla riorganizzazione in vista di settembre afferma: “Ci hanno assicurato che nell’assestamento di luglio verranno stanziate ulteriori risorse rispetto a quanto arriverà da Roma. Per noi invece è indispensabile quantificare i milioni di euro a disposizione della scuola. Ne servono almeno 70 solo per dare risposte sul piano dell’adeguamento strutturale, per potenziare gli organici e dare risposte alle diverse esigenze, dai bisogni educativi speciali alle dotazioni tecnologiche, fino alla formazione professionale”.
Mazzacca ribadisce anche la necessità che sulla scuola si apra un ragionamento di prospettiva, che guardi oltre l’emergenza. “Non basta trovare soluzioni tampone per questa fase. Serve guardare al futuro della scuola, si scaricherà sulle autonomie scolastiche e sui dirigenti la responsabilità di scelte e soluzioni che aumenteranno, anziché diminuirle, le disuguaglianze già presenti nel nostro Paese”, insiste.
Sul tavolo anche le questioni contrattuali. La scuola del post Covid avrà bisogno di un piano straordinario di assunzioni e uno sforzo organizzativo eccezionale che per Flc dovrà essere comunque frutto di un confronto tra sindacati e Provincia, all’interno della cornice contrattuale. Con lo sdoppiamento delle classi si ipotizza un 10% di aule in più. La Giunta provinciale propone di ragionare su assunzioni aggiuntive che durino per tutto l'anno. Non si possono immaginare modifiche contrattuali senza prevedere le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti di lavoro scaduti nel dicembre del 2018. Tra l'altro le risorse per coprire almeno l'indennità di vacanza contrattuale già prevista nel contratto di lavoro sono state dirottate dalla Giunta per far fronte ad altre esigenze. Per far fronte alle esigenze straordinarie del prossimo anno occorre investire ulteriori risorse per riconoscere il lavoro aggiuntivo del personale. Il sindacato di Via Muredei è pronto a ragionare, ma non è disposto ad accettare scelte imposte dall’alto come recentemente avvenuto per quanto riguarda il mondo dell’istruzione a tutti i livelli e purché ci sia il riconoscimento del lavoro.
La scuola attende risposte anche su altre questioni oggi rimaste congelate come l’indennità di vacanza contrattuale, gli scatti di anzianità, il riconoscimento di una card per le nuove tecnologie, il rinnovo del contratto scaduto. “C’è solo stato detto che per il rinnovo dei contratti pubblici nell'assestamento ci sarà lo 0,7 dell'indennità di vacanza contrattuale e che ci saranno i soldi per gli scatti di anzianità docenti. Attendiamo di vedere i fatti”.
Intanto resta la preoccupazione per l’assenza, ad oggi, di un piano organizzativo che coinvolga anche la scuola. “Attualmente la Provincia ha un piano per il rientro a settembre in una situazione di epidemia sotto-controllo, ma abbiamo la sensazione che si navighi a vista nell’ipotesi di un riacutizzarsi del contagio. Questo ci preoccupa moltissimo”, conclude Mazzacca.

Trento, 2 luglio 2020

 

 

 

 

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