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Sciopero della scuola. Il presidente Fugatti ignora lavoratrici e lavoratori

Il presidente della Provincia evita il confronto con i rappresentanti del personale scolastico. Cgil e Flc: grave mancanza di rispetto nei confronti della scuola

Oggi la scuola anche in Trentino ha scioperato, per chiedere attenzione in vista della ripartenza. Una ripartenza che per le scuole dell’infanzia può avvenire già da oggi. Suscita dunque sconcerto la scelta del presidente Fugatti di non incontrare questa mattina i rappresentanti sindacali e una delegazione di lavoratrici e lavoratori della scuola dell'infanzia, che chiedevano di vederlo al termine del presidio in Piazza Dante. “Una scelta che tradisce una profonda mancanza di rispetto nei confronti anche di chi, dai prossimi giorni, si troverà alle prese con una riapertura che tutti sappiamo essere complessa”, dicono con delusione Andrea Grosselli, segretario generale della Cgil e Cinzia Mazzacca, segretaria della Flc di fronte al muro del presidente della Giunta provinciale. “Non si può trovare il tempo per fare la passerella mediatica, magari anche sulle tv nazionali, inaugurando la ripartenza della scuola di Novaledo e poi evitare di incontrare il personale – incalzano -. Sarebbero bastati anche pochi minuti per dimostrare la disponibilità all’ascolto, invece ha prevalso un atteggiamento arrogante. In questo modo si dimostra di non credere nel valore del lavoro del personale della scuola che si sta mettendo in gioco per determinare non solo una ripartenza ma anche un nuovo modo di progettare la scuola. Queste lavoratrici e questi lavoratori si stanno facendo carico di un compito non semplice e rispetto al quale occorre prevedere le necessarie risorse. Ascoltare le loro preoccupazioni e il loro disagio era il minimo”.

I sindacati sono, invece, stati ascoltati dal prefetto, Sandro Lombardi, durante il presidio davanti al Commissariato del Governo che ha dimostrato interesse e attenzione ai temi posti e si è incaricato di inviare una sintesi delle richieste al Ministero della Pubblica Istruzione

Lo sciopero di oggi, indetto da tutte le sigle sindacali della scuola, era anche una protesta per chiedere ai governi provinciale e nazionale di investire finalmente sulla scuola, stanziando le risorse che servono per una riapertura in sicurezza. “Un tema che riguarda anche la Provincia che è chiamata a mettere in sicurezza le strutture, a potenziare gli organici e a prevedere spazi adeguati per evitare ancora le classi pollaio, ormai impensabili a causa della pandemia. Invece né Roma né Trento sembrano avere un progetto. Non serve fissare regole sulla carta, serve dare sostanza ai progetti se non si vuole per l’ennesima volta la scuola resti indietro, mortificando il diritto all’istruzione”, concludono.

Trento, 8 giugno 2020

 

 

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