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Apsp Valle Laghi. Tagliati sei posti di lavoro nelle pulizie

Sindacati: con la scusa di internalizzare il servizio e ridurre il rischio Covid si mettono alla porta le lavoratrici più deboli

“Sono rientrate dalla malattia, si sono sottoposte a tampone e pur risultando negative sono state mandate via e oggi sono in cassa integrazione”. E’ quanto accaduto alle addette alle pulizie della Apsp residenza Valle dei Laghi di Cavedine, come denuncia la Filcams del Trentino. “In piena emergenza sanitaria la direzione ha scelto di sottoporre a tampone tutto il personale diretto e su nostra richiesta anche quello in appalto – spiegano la segretaria generale Paola Bassetti e Francesca Delai che segue il comparto. Sei delle nove addette alle pulizie in appalto in quei giorni erano assenti e la direzione si è rifiutata di sottoporre a tampone il personale sostituto che è stato invece messo alla porta”. Giudicando troppo pericoloso in quella fase avere un ricambio di personale e per tutelare gli ospiti la direzione ha scelto di internalizzare il servizio, spostando il carico di lavoro su dipendenti interni. Il problema si è manifestato al rientro dalla malattia: pur sottoponendosi a tampone e risultando negative le lavoratrici non sono state riprese in quanto la direzione ha scelto, in modo unilaterale, di continuare a svolgere il servizio con risorse interne. “Se all’inizio abbiamo compreso la linea di massima tutela adottata per salvaguardare gli ospiti già in una situazione di rischio contagio da Covid 19, oggi appare chiaro che lo scopo di questa operazione non è internalizzare il servizio, ma semplicemente tagliare i costi del personale a poco più di un mese dalla scadenza della proroga dell’appalto”, insistono Bassetti e Delai.

Sul punto interviene anche il segretario generale di Fp Cgil, Luigi Diaspro. “Sosteniamo da tempo l’opportunità di processi di re-internalizzazione dei servizi, anche per garantire a tutti i lavoratori e le lavoratrici lo stesso trattamento economico, pari tutele e diritti. Le operazioni di internalizzazione, però, non possono avvenire a saldo zero in termini di risorse umane, o peggio tagliando posti di lavoro”.

Oggi le sei lavoratrici, di fatto dipendenti della cooperativa Vales che gestisce l’appalto delle pulizie e ha dovuto accettare le condizioni imposte, sono state poste in cassa integrazione.

Il sindacato ha impugnato l’allontanamento e ha posto in disponibilità le lavoratrici in attesa della ripresa in servizio.

 

Trento, 5 giugno 2020

 

 

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