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Premio Sanità, si riconosca anche l’impegno dei lavoratori socialmente utili

Sindacati: oltre 200 dipendenti di Progettone e Intervento 19 hanno lavorato in ambito sanitario e Rsa durante l’emergenza Coronavirus, supportando chi era in prima linea

“Se la giunta, come ha dichiarato, intende estendere la seconda tranche del premio sanità anche a tutti i lavoratori e le lavoratrici che durante l’emergenza coronavirus hanno prestato il loro impegno nella filiera sanitaria, allora è giusto includere in quel riconoscimento anche gli addetti del Progettone e dell’Intervento 19 che a vario titolo di sono spesi in quei giorni, supportando con il loro lavoro chi era in prima linea a combattere contro il virus”. E’ da qui che parte la richiesta dei segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, Maurizio Zabbeni, Fulvio Bastiani e Fulvio Giaimo per dare il premio anche a questa tipologia di lavoratori.

Nei giorni scorsi i sindacati hanno scritto all’assessore Spinelli chiedendo che venga adottata una decisione che va in questa direzione.

Normalmente i lavoratori e le lavoratrici del Progettone e Intervento 19 sono circa 500. Durante la pandemia sono stati circa la metà gli addetti in servizio che hanno operato nell’ambito del perimetro sanitario e nelle Rsa. Si sono occupati di attività di supporto all’interno degli ospedali  e delle RSA, sia con mansioni amministrative sia pratiche come l’approntamento degli spazi e la gestione non sanitaria dei pazienti. “I lavoratori non si sono mai tirati indietro, e sono stati coinvolti anche in situazioni di contagio. Per questa ragione riteniamo giusto che si riconosca anche il loro ruolo sociale in questa emergenza e arrivi anche a loro il premio che l’Esecutivo ha previsto”, concludono i tre segretari.

Trento, 1° giugno 2020

 

 

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