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Ristoranti e negozi, la giunta fa carta straccia degli impegni assunti

Sindacati: la riapertura deve avvenire in sicurezza. Così si mettono i dipendenti sotto ricatto e non si tutela la loro salute

“Con l’approvazione delle linee guida per la riapertura di bar, ristoranti e negozi la giunta Fugatti ha fatto tabula rasa di molte delle questioni condivise ai sotto-tavoli di settore. Un’assurda accelerazione che nel tentativo di fare alzare le saracinesche più in fretta del resto d’Italia non si è fatta carico della salute dei lavoratori e delle lavoratrici”. All’indomani dell’approvazione del Tavolo provinciale Covid 19, senza la partecipazione di Inail, Inps e sindacati, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs prendono posizione contro il comportamento assunto dall’Esecutivo, che rischia di mandare i lavoratori allo sbaraglio. “La questione non sono le riaperture, ma il farlo in sicurezza- dicono i tre segretari generali Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Walter Largher -. In questo modo, con il beneplacito della giunta provinciale, si mettono i dipendenti di fronte ad un bivio: scegliere tra lavoro e tutela della salute. E’ un ricatto inaccettabile e irresponsabile. La salute non si contratta”.

Le tre categorie di settore hanno partecipato a tutte le riunione dei sotto-tavoli di settore per arrivare alla definizione di un documento condiviso, mettendo a fuoco insieme agli altri partecipanti punti di forza e criticità. In particolare su alcune questioni, in assenza ad oggi di linee guida nazionali Inail, il sindacato aveva chiesto un parere scientifico, come sulla prova degli abiti nei camerini, o aveva condiviso con l’Azienda sanitaria l’opportunità di non introdurre in fase 2 alcune vecchie abitudini, come la consumazione al banco o i buffet. “La giunta di fatto ha disatteso gli impegni presi con noi al sotto-tavolo, cancellando un lavoro condiviso riunioni su riunioni; c’erano punti lasciati in sospeso perché critici o perché necessitavano di ulteriori approfondimenti e per questa ragione si era deciso di lasciarli in sospeso, salvo poi scoprire che finiscono nero su bianco nel documento finale”. Ad aggravare il quadro il fatto che il protocollo provinciale non è validato dall’Inail e dunque si rischia di aprire contenziosi. In questo e non mette neppure le aziende nella situazione di aprire in tranquillità.

I sindacati dunque insistono per l’ennesima volta sul fatto che le riaperture devono andare di pari passo con la garanzia della sicurezza. “In questo modo invece si mettono a rischio lavoratori e clienti, in questa fase occorreva maggiore cautela e gradualità; questo ci avrebbe permesso di non vanificare i buoni risultati di oggi sul fronte del contagio e avere una ripartenza più solida nelle prossime settimane.

la scelta non è tra salute e occupazione , questo il tema. E’ solo usando regole chiare e non aggiustandole per le riaperture che garantiremo la ripartenza”, concludono i tre segretari che chiedono dunque di non compiere nessuna accelerazione insensata e di attendere la definizione del quadro nazionale.

 

Trento, 10 maggio 2020

 

 

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