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Busta paga su internet: No a contrasti tra professionalità

È ora di ridare centralità a tutta la pubblica amministrazione

Busta paga su internet: No a contrasti tra professionalità

Il dibattito aperto dalla pubblicazione, su Internet, della busta paga di un operatore socio sanitario non deve dare vita a una contrapposizione tra professionalità. Al contrario, deve essere occasione per puntare l’attenzione sull’inadeguatezza delle retribuzioni di tutto il comparto pubblico. Il segretario generale della Fp Cgil del Trentino, Luigi Diaspro, spiega: «Chiediamo di nuovo a Fugatti un tavolo di confronto. Le attuali condizioni retributive non riconoscono il valore del lavoro svolto dal personale in prima linea nell’emergenza. Ma il tema vero è il potere d'acquisto di tutti i lavoratori pubblici italiani: di molto inferiore a quello dei colleghi degli altri Paesi europei».

Serve dunque un ragionamento di sistema: «È sbagliato rincorrere rivendicazioni salariali di singole categorie a seconda del momento. Al contrario, vanno perseguite azioni coordinate per trovare risposte nei contratti collettivi, per valorizzare adeguatamente le professionalità di cui la pubblica amministrazione ha sempre più bisogno. Molte di queste sono peraltro maturate sul campo in anni di autoformazione imposta da blocchi di risorse, di assunzioni, di rinnovi contrattuali.

Bisogna provvedere a nuove assunzioni a partire dalla sanità e va invertita la logica dei tagli degli ultimi vent'anni. Va restituito ruolo pubblico universalistico alla sanità, all’istruzione e al welfare. Questa è la logica che deve guidare le azioni per dare risposte alla lavoratrice oss che ha pubblicato la sua busta paga, non quella della contrapposizione e del conflitto tra categorie di lavoratori per attestare la priorità del proprio ruolo.

Il presidente Fugatti ci convochi per discutere di risorse, sicurezza, formazione, di un'indennità Covid per gli operatori della sanità e delle Rsa in primis, ma anche per tutti i lavoratori che stanno garantendo il servizio in queste settimane, a seconda del grado di esposizione al rischio. Il governo l'ha già fatto, anche se in misura insufficiente. Altre regioni l'hanno fatto. l'Europa stessa apre allo stanziamento di risorse per sanità e cassa integrazione. Il presidente Fugatti pare occuparsi solo delle imprese. Troveremo il modo di fargli comprendere che nel pubblico come nel privato le politiche non possono seguire esclusivamente il consenso di una parte, ma vanno declinate secondo l'interesse generale».

 

 

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