Protestano per l’assenza di misure di sicurezza e ricevono la trattenuta in busta paga
E’ successo ai lavoratori di un Poli di Rovereto. Sindacati: “Assurdo. I dipendenti hanno chiesto il rispetto delle norme. Questa scelta, illegittima, è una ritorsione”
Pasqua un po’ più amara per i dipendenti del punto vendita Poli di via Craffonara a Rovereto. Nell’ultima busta paga l’azienda ha deciso di trattenere l’equivalente economico per 15 minuti di sciopero. Il 13 marzo scorso, infatti, i lavoratori erano usciti dal supermercato perché non venivano rispettate le misure di contingentamento e sicurezza imposte dalle norme per evitare il contagio per l’emergenza Coronavirus. Erano intervenute subito le forze dell’ordine imponendo il rispetto delle ordinanze sulle distanze e sul contingentamento. “E’ una vera e propria ritorsione – tuonano Paola Bassetti, Lamberto Avanzo e Walter Largher segretari generali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs -. Nei casi in cui non siano rispettate le condizioni di sicurezza la legge prevede che il lavoratore possa astenersi dal proseguire l’attività e non deve subire alcuna penalizzazione economica. Non solo il Poli era inadempiente, ha scelto anche di umiliare i propri dipendenti. E’ inaccettabile di fronte a chi lavora rischiando la propria salute”.
A pesare non è tanto il valore della trattenuta economica, nella maggior parte dei casi minima, ma la scelta di procedere in questo modo. “Con questa scelta il Poli ha definito un ordine di priorità che mette al primo posto il proprio fatturato e l’immagine e all’ultimo la salute di chi lavora per il gruppo, anche in questi tempi difficili. Siamo sconcertati – insistono Bassetti, Avanzo e Largher -. La tutela della salute dei lavoratori deve essere al primo posto, non ci sono ragioni di business che tengano. Anche per questa ragione chiediamo fin da ora che dopo Pasqua vengano confermate le chiusure domenicali e festive”.