Dal Governo 6.650.000 euro per il personale della sanità trentina
Fp Cgil: «Subito un confronto per l’erogazione»
«È urgente convocare i sindacati per concordare l’erogazione delle risorse straordinarie già stanziate dal Governo col decreto 18/2020 per l’emergenza Covid-19, che per il Trentino ammontano a 6.650.000 euro e per le quali, a differenza di quanto sta accadendo in altre Regioni con accordi già firmati, non siamo ancora stati coinvolti». Sono le parole del segretario generale della Funzione pubblica Cgil del Trentino, Luigi Diaspro, e della referente per il settore sanità Gianna Colle.
Le nuove risorse erogate dal Governo si assommano a quelle da tempo ferme: «È altrettanto urgente un tavolo di confronto sui Fondi contrattuali per la chiusura del contratto collettivo 16/18 e sull’una tantum già disponibili per il comparto, con risorse pari a circa 14 milioni, di cui 5 milioni per la sola una tantum. Riteniamo possibile procedere rapidamente con l’una tantum e, per le restanti risorse, trovare soluzioni compatibili col quadro normativo attuale prevedendo anche l’implementazione dell’indennità sanitaria provinciale, e rimandando la parte normativa e giuridica a una fase successiva. Un’operazione che potrebbe sbloccare immediatamente risorse dai 1.000 euro per il livello A ai 1.400 euro per il livello D».
Fp Cgil chiede inoltre: «Ciò che è ancora più urgente è stanziare fondi straordinari emergenza Covid-19: alla retorica degli eroi occorre opporre fatti concreti. Come già sta accadendo in altre regioni – emblematico il caso della Toscana con lo stanziamento di 38 milioni “freschi” - chiediamo che la Provincia stanzi appositi e ulteriori risorse per il disagio e il rischio biologico. Un riconoscimento che deve riguardare tutti gli operatori della sanità pubblica e privata, degli appalti e agli operatori delle Apsp/Rsa.
Occorre intervenire sui temi della vestizione - per il disagio e l’affaticamento che i dispositivi di protezione comportano - con apposita indennità, e delle responsabilità professionali occorse durante l’emergenza Covid-19, come anche sul riconoscimento di malattia, infortunio e regime di sorveglianza sanitaria con la semplificazione e la chiarezza delle procedure da seguire per la tutela dei lavoratori.
Servono anche risorse sulla formazione. Tutti gli operatori sanitari vanno opportunamente aggiornati su modalità e rischi di esposizione professionale, misure di prevenzione e protezione disponibili, caratteristiche del quadro clinico di Covid-19. Occorre dunque implementare – con risorse ad hoc - il supporto formativo e informativo, anche in previsione della fase post-emergenziale per la quale si dovrà in ogni caso rimodulare l’approccio di cura e assistenza per la persistenza del rischio contagio nella popolazione».