NEWS

Nota stampa di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa-Cisal Trasporto pubblico su rotaia, è te

Sindacati: allungare ancora lo stop danneggia lavoratori e utenti. Non si possono fare valutazioni solo economiche. Si dotino i lavoratori di Dpi e si ricominci gradualmente

Tra i molti settori entrati in crisi a causa dell’emergenza venutasi a creare con il diffondersi del virus Covid-19 vi è sicuramente il trasporto pubblico locale che ha visto i lavoratori del comparto in prima linea ed a stretto contatto dell’utenza almeno fino a quando le disposizioni governative non hanno imposto il divieto di spostamento, se non nei casi di giustificati motivi.

La riduzione dei servizi attuata dalla PAT va nella direzione di garantire sia la sicurezza dei lavoratori, sia quella dei trasportati e, in aggiunta, quella di risparmiare risorse a fronte di una drastica riduzione dell’utenza.

Se la prima motivazione ci convince, così non è per il blocco totale di alcuni settori coma la linea ferroviaria della Trento Bassano di competenza di Trentino trasporti o il quasi blocco della ferrovia Trento Malè. Uno stop forzato  richiesto dalle organizzazioni sindacali per garantire la sicurezza in assenza dei dispositivi di protezione individuali, indispensabili se non si è in grado di  rispettare  la distanza di sicurezza di un metro tra lavoratore, ma che ad oggi, a distanza di 20 giorni (tempo più che sufficiente per reperire mascherine di protezione), può essere giustificato esclusivamente da scelte politiche che si ripercuotono negativamente sull’utenza e anche sui lavoratori, entrati nel fondo di solidarietà di settore a zero ore.

E’ pur vero che far viaggiare un treno semi vuoto è molto più costoso che far circolare un pullman, ma se la logica che guida la PAT ha come faro il risparmio, allora c’è da chiedersi se in futuro il rischio di ulteriori esternalizzazioni non diverrà realtà. In aggiunta i finanziamenti che la PAT gira a Trentino trasporti per garantire i servizi di trasporto pubblico sul territorio sono riferiti ai km percorsi nell’anno precedente. Se nel 2020 i km percorsi subiranno un drastico calo a causa dell’emergenza sanitaria, le risorse stanziate per il 2021 (che si spera torni a livelli pre-crisi) saranno riferiti ai km percorsi nel 2020?   Se si ragiona in soli termini economici, come si sta facendo ora, la risposta è sì. Quali saranno, allora, le ripercussioni sul servizio offerto e sugli occupati del settore?  Minor qualità e turn over bloccato e meno stagionali assunti?

Domande alle quali prima o poi bisognerà dare una risposta e sulle quali sarebbe opportuno ragionare per sapere cosa ci aspetta.

Stefano Montani        Massimo Mazzurana              Nicola Petrolli                        Michele Givoli

Filt Cgil                      Fit Cisl                                   Uiltrasporti                             Faisa Cisal

 

 

TORNA SU