Emergenza Coronavirus. CGIL CISL UIL: “Una task force per l’emergenza"
La Giunta individui un comitato di esperti che vari un piano per garantire salute pubblica, ripresa delle attività economiche e rafforzamento dello sviluppo e della coesione sociale anche nell’Euregio.
“Il mondo post coronavirus non sarà più lo stesso. Il Trentino, insieme all’intero Euregio, dovrà adeguarsi ai profondi cambiamenti necessari ad affrontare le sfide che l’emergenza sanitaria e la conseguente crisi economica ci pongono. Per delineare il prossimo futuro, quello in cui dovremo gestire la convivenza con il virus e poi quello in cui dovremo consolidare la nostra economia in un sistema produttivo e in un mercato del lavoro radicalmente diversi da quelli pre-crisi, serve mobilitare tutte le risorse umane, professionali e scientifiche di cui il Trentino è ricco.
Per questo sosteniamo la proposta lanciata in questi giorni anche da diverse forze politiche, di costituire con il contributo di tutti, maggioranza e opposizioni, enti locali e parti sociali, un comitato indipendente di esperti, valorizzando in primo luogo l’Università di Trento e gli enti di ricerca provinciali. Questa task force, che auspicabilmente dovrebbe coordinarsi a livello di Euregio, deve assumere il compito di individuare le misure prioritarie per la fase più immediata della ripresa, ma anche disegnare gli scenari futuri per l’economia ed il lavoro e quindi progettare le politiche più efficaci per rafforzare il sistema produttivo nel mondo del dopo coronavirus.
Sulla base del contributo di questi esperti e quando saranno più chiare le disponibilità di risorse sul bilancio provinciale nonché le possibilità offerte dal sistema Provincia nell’accesso a forme di finanziamento europeo, crediamo sia necessario definire un patto per lo sviluppo del Trentino da qui alla fine della legislatura. Tre debbono essere gli obiettivi, a breve, medio e lungo termine: garantire sicurezza e salute, sostenere il lavoro e progettare la ripresa economica.
La crisi che stiamo affrontando potrà essere superata solo se tutti gli attori pubblici e privati, sociali ed economici saranno chiamati a condividere, ciascuno per le proprie responsabilità, le azioni necessarie dentro un disegno comune. In assenza di un vero patto di legislatura tra governo provinciale e parti sociali, il rischio è che il Trentino si frammenti ulteriormente, mettendo a rischio i beni più preziosi per la nostra terra in questa grave congiuntura: la capacità di creare valore economico e la tenuta della coesione sociale e territoriale”.