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Affitti, soluzioni urgenti per le famiglie

Sunia Cgil e Sicet Cisl: sospensione e rinegoziazione dei canoni per dare ossigeno a chi è messo in difficoltà economica per l’emergenza coronavirus

Affitti, soluzioni urgenti per le famiglie

Intervenire sul congelamento dei mutui per i cittadini messi in difficoltà dalla crisi economica legata all’emergenza coronavirus, è stata una prima misura giusta ma non sufficiente. Ci sono moltissime famiglie che vivono in affitto, in alloggi pubblici e in abitazioni private. Anche a tutti loro bisogna dare una risposta con la sospensione o rinegoziazione dei canoni, il blocco temporaneo delle spese condominiali. Per Sunia Cgil e Sicet Cisl servono misure urgenti per arginare un problema che rischia di mettere in ginocchio moltissime famiglie anche in Trentino.

 

Sul piano degli alloggi pubblici è necessario, per i sindacati degli inquilini, prevedere la sospensione del canone di locazione e, nei casi in cui questa misura non fosse sufficiente anche per l’esiguità degli importi, prevedere subito la sospensione delle spese condominiali o la loro dilazione nel tempo. Allo stesso tempo, per le famiglie che sono colpite dal contagio e si trovano di fronte a spese sanitarie impreviste, occorre pensare a forme di sostegno ad hoc. “Chiederemo subito un incontro con l’assessora al Welfare e l’Itea per trovare insieme un piano di lavoro su cui costruire soluzioni rapide. La giunta fino ad oggi ha latitato sul fronte delle politiche abitative. L’emergenza impone di agire e subito. Chiediamo per questo anche l’immediata creazione dell’Osservatorio sulle politiche abitative, mai avviato”, dicono i due sindacati.

Sul fronte degli alloggi privati Sunia propone un accordo tra sindacati degli inquilini e rappresentanti dei proprietari. Per dare respiro alle famiglie la strada da incentivare è la rinegoziazione del contratto, con riduzione del canone anche temporanea. Serve anche attivare in Trentino un fondo affitti come quello previsto a livello nazionale. Oggi chi fa fatica a pagare l’affitto sul libero mercato non può contare su nessun sostegno pubblico in Trentino, tranne che non abbia i requisiti per l’alloggio Itea e avendo fatto domanda di alloggio pubblico viene sostenuto con l’integrazione al canone. Serve qualcosa di più ampio e diverso, che risponda ai bisogni urgenti di questa fase particolare, senza vincoli Icef per l’emergenza.

 

Infine il fronte degli studenti e dei lavoratori fuori sede. Per i primi Sunia sostiene la richiesta di Udu all’Opera universitaria di sospendere gli affitti di alloggi in questo momento non utilizzati e di rimodulare i canoni sulla base delle nuove condizioni economiche delle famiglie. Per chi ha contratti sul libero mercato si propone la rinegoziazione o il recesso anticipato senza penali.

Per i lavoratori fuori sede prevedere la possibilità di disdetta del contratto senza riconoscimento del preavviso e riconoscimento contestuale ai proprietari di un credito di imposta a copertura del mancato ricavo.

 

 

 

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