Fp Cgil e Cisl Fp: «Riconoscimento economico agli operatori della sanità, ma con risorse fresche»
«La Regione Toscana ha sottoscritto un accordo per il riconoscimento di premialità di 38 milioni di euro: comporterà un incentivo economico da 45 a 20 euro per ogni turno. Il Trentino prenda esempio
«È urgente e necessario chiudere il contratto 2016/18 ma soprattutto riconoscere la professionalità di lavoratrici e lavoratori del comparto sanità in prima linea in questa grave emergenza del Paese: la Provincia è chiamata a stanziare ulteriori risorse», queste le dichiarazioni di Fp Cgil e Cisl Fp che intervengono coi rispettivi segretari Luigi Diaspro e Giuseppe Pallanch. «Una richiesta che abbiamo sollecitato all'esecutivo sottolineando l’urgenza di trovare risorse fresche per riconoscere il grave impegno e le condizioni difficili in cui gli operatori sanitari e tutto il personale impegnato a gestire (ognuno secondo la propria professionalità) l’emergenza corona virus si trova ad operare da settimane».
Risorse fresche e ben distinte da quelle già stanziate negli anni scorsi e già destinate ai lavoratori, ferme da tempo per il rinnovo dei contratti e per l’una tantum. «Soldi, questi, che tutti i professionisti del comparto della sanità si sono già guadagnati col loro sudore e il loro lavoro, ben prima di questa emergenza».
Il personale sanitario è in prima linea da settimane per gestire l'emergenza Covid-19. I sindacati si sono mossi per tutelare tutte le figure professionali per una valorizzazione di medici e infermieri, oss e personale tecnico-amministrativo-ausiliario, autisti soccorritori e professionisti sanitari in termini di tutela e sicurezza, con difficoltà tuttora presenti su carenze di dpi, situazioni di rischio, carenza di personale. Occorre però che dalla Provincia arrivino segnali anche per un doveroso riconoscimento economico – con risorse ad hoc - per l'enorme impegno in corsia, lavoratori della prima linea che affrontano una situazione emergenziale per tutelare la salute pubblica, sottoposti a turni massacranti.
«La Provincia avrebbe comunicato ai sindacati l'intenzione di voler sbloccare le risorse già stanziate per il 2016/18 e ulteriori disponibilità nei risparmi del 2019, ma vogliamo essere chiari: ribadiamo che occorrono stanziamenti specifici per l’emergenza Covid-19 che non può in alcun modo essere indennizzata con risorse già dei lavoratori. Da una prima analisi possiamo quantificare gli stanziamenti già sul tavolo: 3,7 milioni per il 2018, 4,8 milioni per il 2019 e 5 milioni una tantum. A questo si aggiungono 430 mila euro della delibera della giunta provinciale 1779/2019»
Cgil e Cisl ribadiscono poi l'esigenza di restare uniti. «Le parti sociali devono restare compatte, senza fughe in avanti, anche per rispetto di tutto il personale sanitario e non sanitario impegnato da settimane. Lavoriamo per una convergenza sulle modalità di erogazione delle risorse bloccate sino a oggi e per chiedere ulteriori stanziamenti specifici alla Giunta provinciale. Il Governo ha fatto la sua parte implementando fondi per straordinari, nuove assunzioni e strumentazioni sanitarie, ora tocca alla Giunta dare un segnale tangibile e non solo proclami di elogio al proprio personale in trincea, dai massimi vertici all’ultimo anello della catena.
Per questo sarebbe necessario muoversi con estrema attenzione come organizzazioni sindacali, evitando ansie da primato. I tema della salute e sicurezza, insieme a un adeguato riconoscimento anche economico del valore del lavoro degli operatori al fronte, in questo gravissimo momento di tutto il Paese, non devono diventare strumenti di competizione. I lavoratori di tutto hanno bisogno tranne che di questo».
Luigi Diaspro conclude: «La Regione Toscana ha appena sottoscritto con le federazioni Cgil, Cisl e Uil e le rispettive categorie di funzione pubblica, un accordo per il riconoscimento di premialità aggiuntive a favore del personale sanitario nella fase di gestione dell’emergenza. Questo accordo, pari a un premio economico complessivo di 38 milioni di euro per gli operatori della sanità pubblica, comporterà un incentivo economico da 45 a 20 euro per ogni turno di lavoro tra medici, infermieri oss e tecnici sanitari, compresi gli interinali e i precari che sono stati e sono tuttora impegnati nell’assistenza. C’è anche un impegno a fare altrettanto per la sanità privata». Dunque un chiaro richiamo alla politica trentina a muversi nella stessa direzione.