Coronavirus, in ospedali e Rsa le addette alle pulizie panni per la polvere come mascherine
La denuncia dei sindacati: dispositivi totalmente inadeguati a proteggere dal rischio contagio. Se non verranno messe nelle condizioni di operare in sicurezza le lavoratrici sono pronte a protestare
“Non si può combattere con armi spuntate. E’ inaccettabile che per la sanificazione dei reparti no Codiv 19 negli ospedali e nelle Rsa della nostra provincia le lavoratrici delle pulizie siano sprovviste di mascherine adeguate. Alle addette sono state fornite niente di più che panni per la polvere a forma di mascherina”. Lo denunciano Paola Bassetti della Filcams e Francesca Vespa della Fisascat Cisl, raccogliendo quanto raccontato delle lavoratrici.
I due sindacati hanno già segnalato il problema, nei giorni scorsi, all’Azienda sanitaria e alle ditte che si occupano del servizio di sanificazione delle strutture ospedaliere e nelle residenze per anziani, senza ottenere fino a questo momento alcun riscontro.
Le mascherine che sono state consegnate (vedi foto allegate) sono del tutto simili a panni per spolverare, non aderenti e che devono continuamente essere aggiustate nelle corretta posizione, annullando di fatto qualsiasi effetto protettivo.
Inoltre per sanificare una stanza in cui sono presenti gli ammalati è impossibile mantenere il metro di distanza, quindi senza mascherine adeguate è impossibile operare.
“C’è molta preoccupazione tra le lavoratrici. E’ noto come ospedali ed rsa siano luoghi a forte rischio contagio, non solo nei reparti dove sono ospitati malati positivi al Codiv 19 – insistono Bassetti e Vespa -. Ci rendiamo anche conto delle difficoltà di reperire Dpi e i lavoratori, in tutti gli ambiti hanno atteso con pazienza. E’ ora però che si cambi registro: servono misure adeguate, se no non si fa altro che alimentare un circolo vizioso che non interrompe il contagio e non possono essere i lavoratori e le lavoratrici a rimetterci con la loro salute. E’ ora che Provincia e Apss reperiscano gli strumenti di protezione che servono, attivando tutti i canali disponibili e cercandone di nuovi”.
Se così non sarà in tempi brevissimi tutte le lavoratrici adotteranno pedissequamente le regole sulle distanze, come prevede il vademecum del Comitato provinciale in materia di Salute e Sicurezza. “Il che vuol dire che per pulire e sanificare le stanze manterranno la distanza di un metro e mezzo e non entreranno più in stanze ove siano presenti degenti che non consentano il mantenimento della distanza, se non adeguatamente protette”, concludono Bassetti e Vespa.
I sindacati segnalano, infine, una situazione preoccupante anche per chi si occupa delle pulizie in tribunale a Trento e negli uffici delle Procura della Repubblica. “ Miorelli ed Euro & Promos che hanno appalto pulizie non hanno mai fornito fino a questo momento guanti usa e getta e gli addetti continuano a lavorare con i comuni guanti di gomma”.